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mercoledì 31 ottobre 2001


Le Ragioni Di Uno SCIOPERO.

Non credo sia veramente necessario far capire le ragioni di uno sciopero a chi viene bombardato quotidianamente dai media sui contenuti della finanziaria, su ciò che accade nel mondo e sulla guerra e sul futuro incerto che ci aspetta. Specialmente se oggi ha ricevuto il bonifico dello stipendio, con almeno 400.000 lire mancanti.



Lo avevamo detto qualche giorno fa, e purtroppo, come un'orologio svizzero, la conferma è stata come al solito puntuale.
Sono veramente affranto e costernato di tutto ciò; perché lo scrivere da questo sito è un compito difficile ed ingrato.
Sono sempre più le notizie negative che quelle vere.
Il nostro sito, nostra unica fonte di informazione in veritas.

Oggi qualche collega, mi pare a Livorno, gli sono accanto, ha ricevuto un bonifico di sole 1.050.000 lire. Non ho parole.
E' mai possibile che alla Direzione Centrale non abbiano il senso della misura e della giusezza quando si tratta di ex LSU?

Dicevo dunque, che noi, in questa sede, non dobbiamo faticare per convincere i colleghi sulla necessarietà e sull'importanza dello sciopero del 9 novembre 2001.
E' necessario, dunque, dare la spinta finale. E nessun rappresentante sindacale che tenga può dissuaderci dalla ferma convinzione della necessarietà di un gesto importante e fondamentale, propio in questo momento storico.
Dopo aver sopportato di tutto, la malsanità degli ambienti di lavoro, i turni assurdi alle postazioni informatiche sempre in numero inferiore alle necessità, costretti a fare a turno anche per sedersi su una sedia, il nostro dissenso e la nostra insoddisfazione devono cominciarsi a sentire, devono essere palpabili nell'aria. Tutti devono capire che non ci stiamo più e per questo bisogna cominciare a modificare le nostre sane abitudini, magari abbassando tutte le produzioni, riducendo tutto al minimo perché il nostro malessere e la nostra preoccupazione sono alle stelle. E' necessario arrivare al 9 con la convinzione che l'amministrazione ed il Governo, entro l'anno, devono prendere assolutamente una decisione. O dentro o fuori. Non è possibile tollerare per altro tempo lo sfruttamento psicologico impostoci con la violenza della precarietà indotta a forza. Noi abbiamo diritto a conoscere il nostro futuro, a poterci organizzare per la vita che ci resta da vivere. E' un nostro sacrosanto diritto e questi ce ne stanno privando, rimandando di giorno in giorno la nostra morte prolungando una dolorose ed insopportabile agonia per noi e le nostre famiglie.
Le nostre coscienze ed il nostro io chiedono vendetta al Governo.

ORA BASTA!

ridateci la nostra dignità di uomini e di lavoratori.


Che i Dirigenti ci facessero pure le lettere di richiamo, o che ci minaccino di licenziamento, saranno denunciati al tribunale per i diritti civili per reati contro l'umanità.
E poi se alla Direzione Centrale volessero cominciare a licenziare, sicuramente dovrebbero cominciare da qualche altra parte.... E non tra i tecnici con contratto.

Dopo gli attentati dell’11 settembre, si sono nascosti sotto le spoglie del buonismo umanitario, per propinarci una finanziaria degna solo di una guerra, con tassi di riferimento, per il rinnovo dei contratti, stimati e non reali.
Il sindacato guarda ancora dalla finestra? Il tempo non cambierà e le nuvole non verrano cariche di pioggia e loro non potranno gridare: piove... Governo Ladro!
La finanziaria per il 2002 si accompagna di privatizzazioni ed esternalizzazioni di pezzi fondamentali dello Stato. Si smantella l'unica difesa dei dittadini deboli, lo stato sociale. Lo Stato non eroga più servizi, che in cambio di "efficienza, equità ed economicità", si faranno pagare caro e amaro, per propinarci gli stessi servizi.
Dunque noi scendiamo in piazza per i seguenti motivi:

LA STABILIZZAZIONE

LA GESTIONE PUNTUALE E TRASPARENTE DELLE NOSTRE SPETTANZE

IL RICONOSCIMENTO DELLO STATUS DI ESSERI UMANI

Per questi e tutti i centomila motivi e più, che ognuno di noi ha, è necessario e fondamentale partecipare, astenendosi dal lavoro, per l'intera giornata allo

SCIOPERO

DEL

9 NOVEMBRE 2001





Un articolo apparso su IL MATTINO, edizione Caserta, del 29 ottobre 2001.

IL SINDACATO: LA FINANZIARIA METTE IN PERICOLO L’OCCUPAZIONE
Catasto urbano, rischiano gli ex lsu

Un brutto colpo quello che la legge finanziaria del 2001 ha riservato ai 35 geometri in servizio all'Agenzia del territorio di Caserta. Ex «Lavoratori socialmente utili» assunti con contratto a tempo determinato nell'ambito del progetto «Catasto urbano», non intravedono nel nuovo documento economico del Governo alcuna prospettiva di garanzie occupazionali. Il problema è di dimensioni nazionali e si proporrà in tutta la sua portata nell'aprile 2002, quando il rapporto di lavoro giungerà a termine. Nelle condizioni in cui versano i lavoratori casertani si trovano altri 1625 loro colleghi in tutta Italia. È una vicenda, ovviamente, della quale si è fatta carico il sindacato. A Caserta si è tenuta un'assemblea al termine della quale il sindacato di categoria della Cgil in un documento ha ribadito la necessità di «chiedere un intervento concreto teso a dare risposte definitive all'occupazione degli ex Lsu», considerata la «rilevante possibilità di sviluppo - avverte il segretario provinciale D'Alessandro - dell'attività lavorativa di queste specifiche figure professionali in rapporto anche al decentramento delle attività presso gli enti locali». Il primo passo della battaglia sindacale è stato mosso con una lettera aperta al Governo ed ai parlamentari locali. Ai secondi, in particolare, è stato chiesto un «impegno affinché si aggiunga alla legge finanziaria un apposito capitolo che garantisca risorse per la definitiva stabilizzazione dei precari». Una scelta in tal senso, consentirebbe «lo sviluppo dell'attività dell'Agenzia, che non sarebbe costretta a ricorrere ad appalti esterni».

Un abbraccio fraterno.


Federico RIGHI






 
 
 
 


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