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giovedì 30 maggio 2002


Lo stato dell'arte.

Crediamo sia necessario dare alcune spiegazioni, necessarie al lettore affiché si sinceri di quanto sta accadendo e quanto si sta facendo e quanto potrà fare egli stesso, in favore del suo posto di lavoro.





L'agitazione paga.

Chiti e Giulietti, legislatori olistici?Egrege/i colleghe/i,
è oramai noto a tutti il grave momento d’impasse cui siamo giunti con la vertenza per la nostra stabilizzazione, presso l’Agenzia del Territorio. Se non altro abbiamo capito verso chi dobbiamo rivolgere l’attenzione. Il nostro interlocutore è il vertice politico ed il ministro Tremonti.
Ancor più evidente è lo stallo cui tutti siamo giunti nei nostri uffici, situazione determinatasi contro la nostra volontà! Una triste situazione generata dall’atroce dubbio che oramai ci attanaglia sin dal tempo della beffa dei due contratti, ovvero: dopo il 31 dicembre 2002 che fine faremo? Una situazione che induce tutti ad uno strano stato di torpore, di abbandono e di sfiducia, che comporta un disamoramento dal lavoro e dal nostro ente, con un conseguente drastico calo delle produzioni.
Se a Roma si stupiscono io credo che fingano solo di non capire!
Siamo costretti a non produrre da un’alterato stato psicologico di prostrazione e frustrazione che in molti di noi si manifesta con gravi disturbi dell’umore. Alcuni colleghi hanno l’esaurimento nervoso. Chi pagherà per questi danni?
Avremmo voluto che le ragioni comuni, che tutti conosciamo, fossero il collante per una unione di tutti noi. Una unione forte e duratura, nella lotta per la stabilizzazione, cosa che purtroppo non è accaduta proprio per lo sconforto che ci ha preso. Di questo, come uomo e come rappresentante sindacale, ho accusato il colpo. Un colpo che hanno chiaramente accusato anche il resto dei colleghi; sono chiari ed evidenti i silenzi ed i mormorii sommessi di questi ultimi giorni di apparente calma.
Si, di calma apparente perché in fondo a tutti noi preme la situazione, siamo tutti agitati ed il pensiero va sempre al tempo che passa inesorabile, attimi perduti che forse non recupereremo mai. Questo tempo passa in fretta, ci sfugge via tra le dita come sabbia, e tutti si chiedono cosa faremo?
Ma in questo totale stato di abbandono qualcosa sta funzionando; si infatti da Roma hanno inviato missive a molti uffici dove lamentano l’abbassamento della produzione. Dunque il triste non far nulla paga e pertanto nessun giudice condannerà un condannato a morte perché non ha prodotto; da ciò conviene intuire a tutti che rallentare la macchina produttiva in tutt’Italia, sin quasi a fermarla, è una cosa da fare e da continuare ad oltranza.
Apprezzo molto le iniziative messe in campo in questi ultimi giorni da parte di molti colleghi, le molte telefonate che ogni giorno ricevo ne sono una testimonianza, infatti, la prima cosa che mi dicono è …. Siamo pronti: quando agiamo? …..
Non posso fare a meno di ringraziare quei Dirigenti che responsabilmente hanno mostrato la loro sensibilità verso il nostro problema agevolandoci nel disagio e scrivendo lettere in nostro favore a Roma, anzi colgo l’occasione per consigliarvi di far fare altrettanto al vostro Direttore.
Questa lettera vuole essere un’aggiornamento sulla nostra situazione attuale, per quello che la UIL PA ha messo in atto, per il tramite del rappresentante sottoscritto ed anche di altri colleghi di sindacato; sulle nostre prospettive e sulle eventuali azioni che io credo sia necessario, ad un certo punto del nostro cammino, fare presto tutti insieme.
Più sotto è riportata la risoluzione 7-00110 della VI Commissione Finanze, rendicontata il 13/05/2002. Tale importante documento si è riusciti ad ottenerlo tutto in seno alla UIL PA. Insieme al collega Di Donato, rappresentante UIL PA dei LL.T.D. dell’Ufficio di Salerno, al rappresentante provinciale della UIL PA di Salerno, Sorrentino, al coordinatore della UIL PA Agenzie Fiscali di Salerno, Fiore e con il Sen. Juliano, abbiamo contattato il Sen. Giorgio Benvenuto, con il quale si è avuto un’incontro a Roma alla fine di aprile, il resto è storia e viene da se, la risoluzione ottenuta parla chiaro:

La VI Commissione,
considerato che,
l’articolo 66 del decreto-legge n. 112 del 1998, in attuazione del Capo I della Legge n. 59 del 1997, attribuisce funzioni catastali (conservazione, utilizzazione e aggiornamento degli atti del catasto terreni e del catasto edilizio urbano, revisione degli estimi e classamento) ai Comuni, individuando, con atti successivi, le risorse umane e Finanziarie necessarie per attuare il trasferimento di dette funzioni dall’Agenzia del Territorio;
il decentramento delle risorse umane riconduce ancora una volta i dipendenti dell’Agenzia del Territorio al centro di trasformazioni che non tengono conto delle loro esigenze, non garantiscono la tutela dei loro diritti, il rispetto delle professionalità e la stabilità del posto di lavoro;
poco chiare appaiono le modalità con cui i Comuni dovranno esercitare le funzioni catastali essendo prevista dalla legge la possibilità di una gestione diretta dei servizi catastali attualmente gestiti dall’Agenzia del Territorio, che non esclude la possibilità che il Comune possa «esternalizzare» il servizio, delegandone la gestione a società private;
tale decentramento, che dovrà essere attuato entro il 27 febbraio del 2004, pone notevoli problemi in termini di investimento di denaro pubblico e di malessere dei lavoratori, poiché la scala comunale non appare idonea per gestire le funzioni catastali che oggi operano su scala provinciale, con conseguenti diseconomie e difficoltà operative che, inevitabilmente, andranno a gravare sui cittadini, sia in termini di aumento dei costi dei servizi offerti, sia in termini di qualità degli stessi;
sulla questione si è costituito un fronte sindacale unitario che rivendica la necessità da parte dell’Agenzia di privilegiare la possibilità di gestione in convenzione, lasciando libere le autonomie locali che lo desiderano di tentare l’avventura della gestione diretta;
tra l’altro, appare minacciata anche
l’obiettività dell’imposizione fiscale, poiché la tassazione di redditi derivanti dalla ricchezza immobiliare, non concorrono organismi sovracomunali disancorati da eventuali interessi locali, che possono garantire l’equità dell’imposizione fiscale, attuando con apposita specifica normativa il disposto dell’articolo 67 comma 3 del decreto legislativo n. 112 del 1998 la dove è prevista la possibilità che «i Comuni al fine di contenere le spese, possono provvedere anche mediante convenzione con l’organismo tecnico di cui allo stesso comma 1» (cioè l’Agenzia del Territorio) e così come previsto dall’articolo 64 del decreto legislativo n. 300 del 1999 che recita, tra l’altro, che l’Agenzia del Territorio è competente a svolgere i servizi relativi al Catasto, i servizi geotopocartografici e quelli relativi alla Conservatoria dei Registri Immobiliari, con il compito di costituire l’anagrafe dei beni immobiliari esistenti sul territorio nazionale, sviluppando, anche ai fini dell’esemplificazioni dei rapporti con gli utenti, l’integrazione fra i sistemi informativi attinenti alle funzioni fiscali ed alle trascrizioni in materia di diritti sugli immobili;
impegna il Governo
ad assumere ogni iniziativa utile al fine di garantire la possibilità, attraverso serie contrattazioni decentrate con i lavoratori e con le loro rappresentanze sindacali, di potenziare l’attività degli uffici dell’Agenzia del Territorio, attraverso la concreta attuazione dei processi di semplificazione e di ammodernamento degli strumenti informatici per la gestione delle procedure catastali, in modo di consentire l’erogazione di servizi e prodotti che corrispondano alle esigenze dei cittadini, delle imprese, degli enti e delle realtà territoriali, affidando alle amministrazioni comunali (o alle aggregazioni di comuni) la sola incombenza di rilascaiare le visure catastali e le certificazioni, anche in considerazione del fatto che gli uffici provinciali, grazie al grande impegno ed all’alto livello di professionalità di tutto il personale, hanno praticamente azzerato l’arretrato, costituendo una banca dati completamente aggiornata e perfettamente efficiente, nonché ad assicurare la copertura dei posti vacanti nelle nuove sedi provinciali di prossima apertura, sia attraverso la stipulazione di contratti a tempo indeterminato con i lavoratori ex socialmente utili impiegati presso l’Agenzia del Territorio, sia mediante l’effettuazione di concorsi regionali, facilitando al contempo il collocamento in quiescenza anticipata di lavoratori con elevata anzianità di servizio ed adeguata anzianità anagrafica, al fine di offrire maggiori sbocchi occupazionali ai giovani disoccupati ed agli stessi lavoratori socialmente utili.
(7-00110)
«Pistone, Benvenuto, Lettieri, Nicola Rossi, Fluvi, Santagata, Tolotti, Grandi».


Possiamo dire che siamo quasi pronti per partire con la vertenza legale, pazientate qualche altro giorno.
Inoltre, verso la metà del mese di giugno, abbiamo avuto assicurazioni in merito, sarà presentato un’emendamento all’atto del senato 1327 relativo alla nostra stabilizzazione, che ci stiamo pregiando di far redigere dal Professor Abbamonte.
Si riporta per comodità del lettore l’intero atto 1327 con tutte le indicazioni in merito:

atto del senato 1327, per una delega al Governo in materia di riordino del sistema catastale, è stato presentato l'11 Aprile 2002 e annunciato nella seduta n.158 del 16 Aprile 2002, è stato assegnato alla 6^ commissione Finanze e tesoro in sede referente in data 16 Maggio 2002. Assegnazione annunciata nella seduta n.175 del 16 Maggio 2002.
Per i pareri le commissioni referenti sono: 1^ Affari Costituzionali; 2^ Giustizia; 5^ Bilancio; 8^ Lavori pubblici, comunicazioni; 9^ Agricoltura e produzione agroalimentare; 10^ Industria, commercio, turismo; 13^ Territorio, ambiente, beni ambientali; Commissione parlamentare per le questioni regionali.
All'attualità ha i seguenti Onorevoli come firmatari:
Presentatore: Sen. Luciano Magnalbò (AN)
Cofirmatari: Sen. Giuseppe Menardi (AN), Sen. Angelo Maria Cicolani (FI), Sen. Antonio Gentile (FI), Sen. Alberto Felice Simone Massucco (AN), Sen. Gino Moncada (UDC:CCD-CDU-DE), Sen. Luigi Compagna (UDC:CCD-CDU-DE), Sen. Liborio Ognibene (FI), Sen. Franco Mugnai (AN), Sen. Mariano Delogu (AN), Sen. Giuseppe Bongiorno (AN), Sen. Mario Palombo (AN), Sen. Luigi Bobbio (AN), Sen. Giuseppe Valditara (AN), Sen. Roberto Salerno (AN), Sen. Oreste Tofani (AN), Sen. Lodovico Pace (AN), Sen. Ettore Bucciero (AN), Sen. Salvatore Ragno (AN), Sen. Giuseppe Semeraro (AN), Sen. Giuseppe Mulas (AN), Sen. Sebastiano Sanzarello (FI), Sen. Stanislao Alessandro Sambin (FI), Sen. Melchiorre Cirami (UDC:CCD-CDU-DE) Sen. Giovanni Collino (AN) Sen. Gino Trematerra (UDC:CCD-CDU-DE) Sen. Emiddio Novi (FI)
Sen. Filadelfio Guido Basile (FI) Sen. Luciano Callegaro (UDC:CCD-CDU-DE) Sen. Giuseppe Consolo (AN) Sen. Rosario Giorgio Costa (FI) Sen. Carmine Cozzolino (AN) Sen. Euprepio Curto (AN) Sen. Cosimo Izzo (FI) Sen. Riccardo Minardo (FI) Sen. Rocco Salini (FI) Sen. Antonio Battaglia (AN) Sen. Ugo Bergamo (UDC:CCD-CDU-DE) Sen. Alessandro Forlani (UDC:CCD-CDU-DE) Sen. Filomeno Biagio Tato' (AN) Sen. Francesco Bevilacqua (AN) Sen. Giampaolo Bettamio (FI) Sen. Michele Florino (AN) Sen. Antonio Domenico Pasinato (FI) Sen. Piero Pellicini (AN) Sen. Mario Greco (FI) Sen. Andrea Pastore (FI) Sen. Riccardo Pedrizzi (AN) Sen. Vittorio Pessina (FI) Sen. Franco Asciutti (FI) Sen. Amedeo Ciccanti (UDC:CCD-CDU-DE) Sen. Graziano Maffioli (UDC:CCD-CDU-DE) Sen. Renato Meduri (AN) Sen. Francesco Pontone (AN) Sen. Michele Bonatesta (AN) Sen. Lucio Malan (FI) Sen. Ignazio Manunza (FI) Sen. Luciano Falcier (FI) Sen. Salvatore Lauro (FI) Sen. Salvatore Marano (FI) Sen. Lorenzo Piccioni (FI)

Riportiamo quì di seguito il testo della relazione:

Onorevoli Senatori. – Nella XIII legislatura, prima che fosse approvata la legge di modifica al Titolo V della parte seconda della Costituzione (legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3), è iniziato un ampio processo di decentramento amministrativo che attraverso il conferimento di compiti e funzioni dello Stato alle regioni e agli enti locali si è di fatto connotato come una riforma costituzionale vera e propria in senso federalista.

In attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59, ed in particolare dell’articolo 66, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, del 1998, sono state conferite ai comuni le funzioni relative alla conservazione, utilizzazione e aggiornamento degli atti del catasto terreni e del catasto edilizio urbano, nonchè alla revisione degli estimi e del classamento, fermo restando quanto previsto in capo allo Stato in materia di gestione unitaria e certificata dei flussi di aggiornamento delle informazioni ed il coordinamento operativo per la loro utilizzazione attraverso la rete unitaria delle Pubbliche amministrazioni.
Successivamente, sono stati emanati il decreto del Presidente del Consiglio dei minitri 19 dicembre 2000 (Gazzetta Ufficiale 27 febbraio 2001, n. 48), e il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 21 marzo 2001 (Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 145 del 25 giugno 2001) con cui si sono definiti i criteri di ripartizione delle risorse individuate per l’esercizio delle funzioni conferite e la determinazione del contingente di personale necessario da trasferire.
Con l’entrata in vigore di questi provvedimenti è iniziato di fatto il processo della delicatissima fase di passaggio delle consegne dall’amministrazione centrale ai comuni, le cui procedure dovranno completarsi entro il 26 febbraio 2004.
Tuttavia tale passaggio ha favorito l’insorgere di molteplici complicazioni sia per quanto concerne l’individuazione e la definizione di tutti i poli catastali sia per la definizione degli accordi locali, posto che su 8.102 comuni esistenti non più del 12 per cento, in base al numero degli abitanti, potrà ottenere la sede catastale operativa autonoma o consorziata.
Quando il legislatore approvò la citata legge n. 59 del 1997, l’apparato burocratico e amministrativo dello Stato non era certo paragonabile a quello attuale, profondamente trasformato, tra l’altro, da uno sviluppo informatico capillare e da rinnovati criteri di gestione.
In materia di catasto, infatti, è già attivo il servizio SISTER (Sistema Interscambio Territorio), gestito dall’agenzia del territorio del Ministero dell’economia e delle finanze, che permette di visualizzare on line e di stampare visure catastali di fabbricati e terreni esattamente uguali a quelle ottenibili in forma cartacea attraverso gli uffici territoriali.
Inoltre, il collegamento alle banche dati e le relative ricerche sono accessibili attraverso la rete extranet delle pubbliche amministrazioni (basata sull’infrastruttura tecnologica della Rete unitaria per la Pubblica amministrazione) e attraverso collegamenti diretti ai server centrali dell’Agenzia, oppure tramite la rete internet. Oltre alle pubbliche amministrazioni, possono chiedere l’abilitazione al servizio anche gli enti e le istituzioni locali, i privati e gli ordini professionali – notai, geometri, ingegneri – ai quali è richiesto un pagamento di visura.
L’accesso al catasto è quindi già oggi di fatto più semplice e a portata di tutti gli utenti che desiderino utilizzarlo in via telematica in ragione di ciò, con il presente disegno di legge, si ritiene opportuno, all’articolo 1, senza smentire la revisione del Titolo V della parte seconda della Costituzione, riconsiderare la normativa citata affinchè le amministrazioni comunali non abbiano l’obbligo di svolgere le funzioni di cui all’articolo 66, comma 1, lettera a), del decreto legislativo n. 112 del 1998, al fine di evitare un inutile spreco di risorse che la conservazione del materiale cartaceo e la formazione specialistica del personale trasferito ad hoc comporterebbero.
Il presente disegno di legge, all’articolo 2, conferisce una delega al Governo per riordinare la materia secondo princìpi che stabiliscono che l’esercizio delle funzioni catastali e l’erogazione del servizio agli utenti continuano ad essere garantiti a livello nazionale dall’Agenzia del territorio, limitando il decentramento ai soli ambiti provinciali.
Tra gli obiettivi che rendono attuali le riforme, infatti, sono sempre inclusi quelli della semplicità, economicità e competitività. A tali princìpi si vuole quindi ispirare il legislatore nel considerare in questa sede il riassetto della normativa in materia di catasto e la nuova delega conferita al Governo, auspicando che si proceda sollecitamente alla discussione del disegno di legge e alla sua approvazione.

DISEGNO DI LEGGE

Art 1.
(Modifiche e abrogazioni)

1. Alla legge 15 marzo 1997, n. 59, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 1, comma 3, dopo la lettera r-bis), è aggiunta la seguente:
«r-ter) cartografia, catasto e pubblicità immobiliare»;
b) all’articolo 11, comma 3, le parole: «, entro un anno dalla data della loro entrata in vigore» sono soppresse.
2. Al decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 65, comma 1, dopo la lettera h), è aggiunta la seguente:
«h-bis) alla conservazione, utilizzazione e aggiornamento degli atti del catasto terreni e del catasto fabbricati, nonchè alla revisione degli estimi e del classamento»;
b) all’articolo 66, comma 1:
1) la lettera a) è sostituita dalla seguente:
«a) alla completa e gratuita utilizzazione e consultazione delle banche dati del catasto terreni e del catasto fabbricati, nonchè alla consultazione gratuita delle banche dati dei registri immobiliari, per scopi fiscali e civilistici. Le modalità tecniche per il conferimento delle funzioni saranno fissate nel regolamento di attuazione;»;
2) dopo la lettera a) è inserita la seguente:
«a-bis) ai servizi di visura e certificazione degli atti del catasto terreni e del catasto fabbricati, da effettuarsi tramite collegamenti telematici alle banche dati degli Uffici provinciali. I diritti di visura saranno ripartiti tra gli enti locali e catasto secondo le percentuali stabilite dal regolamento di attuazione;».
3. Al decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 57, il comma 2 è abrogato;
b) all’articolo 64, comma 2, le parole: «e può gestire, sulla base di apposite convenzioni stipulate con i comuni o a livello provinciale con le associazioni degli enti locali, i servizi relativi alla tenuta e all’aggiornamento del catasto» sono soppresse.
4. Entro tre mesi a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono abrogate le disposizioni di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 19 dicembre 2000, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 48 del 27 febbraio 2001, e al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 21 marzo 2001, pubblicato nel Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 145 del 25 giugno 2001.

Art. 2.
(Delega al Governo per la riforma del sistema catastale)

1. Il Governo è delegato ad adottare, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi recanti norme per il riordino del sistema catastale sulla base dei seguenti princìpi e criteri direttivi:
a) le norme sono informate ai principi di chiarezza, conoscibilità effettiva e semplificano i rapporti tra i poteri amministrativi e il cittadino;
b) è introdotta una disciplina unitaria che affida all’agenzia del territorio di cui agli articoli 57 e 64 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, l’esercizio delle funzioni in materia di catasto e limita il decentramento al solo ambito provinciale;
c) sono individuate le strutture, il personale e le risorse per l’organizzazione degli uffici centrali e provinciali;
d) la normativa assicura il potenziamento del sistema informatico per favorire un interscambio di informazioni aggiornate fra le banche dati centrali e quelle degli enti locali al fine di rafforzare il servizio agli utenti.
2. Gli schemi dei decreti legislativi di cui al comma 1 sono trasmessi al Parlamento per l’espressione del parere da parte delle competenti Commissioni parlamentari. Il parere è espresso entro trenta giorni dalla data di trasmissione degli schemi dei decreti stessi; le Commissioni possono chiedere una sola volta ai Presidenti delle Camere una proroga di venti giorni per l’espressione del parere. Qualora la proroga venga concessa, i termini per l’emanazione dei decreti legislativi sono prorogati di venti giorni.
3. Decorso il termine di cui al comma 2, secondo periodo, ovvero quello prorogato ai sensi del terzo periodo del medesimo comma, senza che le Commissioni abbiano espresso i pareri di rispettiva competenza, i decreti legislativi possono essere comunque emanati.
4. Entro un anno dalla data di entrata in vigore dei decreti legislativi di cui al comma 1, nel rispetto dei principi e criteri direttivi fissati dalla presente legge, il Governo può emanare, con la procedura indicata al comma 2, disposizioni integrative e correttive dei medesimi decreti legislativi.



Dunque, il nostro, è un lavoro che parte da lontano, e che chi ci ha sempre seguito con fiducia negli aggiornamenti del nostro sito: www.ctlsu.it, ne ha compreso l’impegno profuso e la portata dell’evento.
Non ultimo l’impegno del sottoscritto, per l’imminente presentazione di un’interrogazione parlamentare urgente con risposta scritta, indirizzata al ministro Tremonti ed al Ministro Maroni, da parte dell’On. Landolfi portavoce del Presidente di A.N. l’On. Fini. Di questo ringrazio Antonio Graziano che mi ha aiutato a stabilire il contatto, ma anche quel paio di centinaia di colleghi di tanti uffici catastali italiani i quali, quasi giornaliermente, con fax, e-mail, lettere e telefonate, hanno fatto sentire alla segreteria dellOnorevole che ci sono ed esistono i 1.600.
Con ciò, cari colleghi, è chiaro che non intendo invitarvi a cullarvi sugli allori, ma anzi intendo esortarvi a far si che vengano messe in campo, di qui a poco, iniziative eclatanti, capaci di far rimbalzare agli ononori della cronaca, in modo deciso, le nostre rivendicazioni, al fine di sospingere quanto più possibile tutte queste strade aperte per la nostra stabilizzazione.
A questo punto vi esorto ad attuare un drastico stato di agitazione che faremo culminare nello sciopero del 7 giugno 2002, per poi continuare ad oltranza lo sciopero, se necessario.
In ultimo voglio ripetere l’assunto della linea della UIL PA per quanto riguarda la nostra stabilizzazione.
Stabilizzazione che ha concretezza e senso nel far si che l’Agenzia del Territorio, non venga svuotata dei suoi contenuti, ma anzi che questa venga rafforzata.
Ricordando che l’unione fa la forza vi rimando a presto.
Un abbraccio fraterno.


Primo Piano:

E' necessario dare il più ampio risalto all'atto del senato 1327 al fine che tanti altri senatori lo sottoscrivano; per questo la nostra agitazione deve essere quanto più efficace possibile al fine di richiamare l'attenzione di tutto il Governo sul problema dell'agenzia del territorio e della nostra stabilizzazione in essa.

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