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diciassette gennaio 2001

Un'accorata esortazione.

Egregio Federico,
apprendo, con amarezza, dal sito www.ctlsu.it, che tutto quel che è stato sino ad oggi è forse stato una farsa orchestrata alle spalle di tutti, almeno di noi LSU.
Forse, ai vertici del Ministero, dell’Agenzia e delle organizzazioni sindacali sapevano e non potevano fare nulla, ecco anche il motivo per cui non ci sono state comunicazioni ufficiali da parte di nessuno, tanto meno messaggi di gioia.
Forse nessuno se la sentiva di festeggiare per la frustrazione derivante dall’essere stati imbrigliati nel volere di qualcuno.
Dunque sono anche io consapevole che questo contratto ha più il sapore di una mezza sconfitta piuttosto che di una mezza vittoria, ma per questo non dobbiamo arrenderci.
E’ chiaro oramai che il nostro destino, sarà un’anno a contratto “per pietà” perché proprio noi 1.700 non avremmo retto al continuo ed ingiusto sfruttamento per eliminare definitivamente l’arretrato del catasto, e poi tutti o in parte nel consorzio o società mista che sia.
Certo è che comunque nell’articolo 78 della finanziaria per il 2001 si parla di un contratto da farsi entro quattro mesi dalla partenza della stessa legge finanziaria, un mese è oramai passato, le organizzazioni sindacali tacciono e dal vertice dell’agenzia non giunge nessun segnale e noi il contratto non lo abbiamo ancora né visto né sentito.
Sarebbe bello che ci fosse una nuova assemblea in via Rieti, a Roma, come tu auspicavi, nella quale le organizzazioni sindacali confederali rinnovassero avanti a tutti la loro ferma volontà a stabilizzarci definitivamente nell’Agenzia del territorio, ci facessero leggere il contratto, ma a questo punto, della mia vita, a 45 anni con una laurea in tasca, senza nessuna sicurezza per il futuro, mi devo rassegnare alla precarietà a vita, così come ha deciso il potere del Dio Denaro per me e per tutti.
Sono sempre stato un uomo di sinistra, scusa se parlo di politica, ma a questo punto basta, o bisogno di parlare, sono felice che le sinistre hanno mostrato tutto il loro cinismo, la loro falsità ed il loro arrivismo. Come non mai mi è chiara la lettura di più di quarant’anni di storia patria, il pci era colluso con la dc, unica chiave di lettura, ed una volta al governo è solo stato capace di fare peggio.
Io non voterò più, tanto la politica è una farsa e mi auspico che lo facciano tutti, perché almeno così sarò consapevole che nel mio piccolo, nella mia povertà, nella mia miseria, nel grigio degli inverni futuri potrò guardarmi allo specchio e non vomitare per lo schifo d’uomo che mi si presenterà davanti. Insegnerò ai miei figli, se né avrò qualcuno, l’umiltà e l’onestà morale, unici valori che noi, non poveri di spirito, abbiamo da vendere.
Continuando a stimarti per la tua grande opera per il tuo grande impegno, prestato a puro titolo gratuito, sprezzante di tutto e tutti, anche a tuo rischio personale, per qualcosa di troppo forte che hai scritto, sia pure nei limiti della precarietà umana, fermo e dritto di fronte a tutto ciò che ti veniva tirato indosso, anche da parte di molti colleghi ma anche da dipendenti di ruolo e sindacalisti, perso nel turbine del tuo utopico e forse un po’ folle gesto di lealtà verso la giusta causa della stabilizzazione di tutti noi, ti esorto a non mollare ed a continuare la nostra epopea per la stabilizzazione, e ti saluto caramente nella speranza di incontrarti un giorno per ringraziarti di persona.

Maurizio Dolce


Sono veramente commosso da quanto scrive il collega Maurizio Dolce, collega del catasto, quale?, nella lettera che ci spedisce non si capisce.
Abbiamo deciso di trascriverla e pubblicarla comunque, perché il suo contenuto, dai toni calmi e pacati, mai polemici, rispecchia sicuramente lo stato d'animo di molti colleghi del catasto.
La verità è che vorremmo avere le conoscenze necessarie per rassicurarlo, ma purtroppo, proprio per la lealtà e trasparenza che ci ha distinto da sempre, non siamo capaci né di inventare né di mentire, ma solo di esprimere dei buoni propositi di speranza.
Sono daccordo con te sull'assemblea nazionale, abbiamo avuto assicurazioni in tal senso dalle OO.SS. confederali.
Caro Maurizio, dalla tua disamina si originerebbe una lunga discussione che potrebbe portarci ad una "deregulation" totale, infatti mi verrebbe da pensare a che è servita la nostra opera sino ad ora, non me lo spiegherei se non per l'allungamento della tormentata agonia dei LSU del catasto, i quali in una lunga serie di sofferti rantoli si avvia al suo destino pre-confezionato, il consorzio.
Ma la mia parte positiva, che fortunatamente ha sempre prevalso su l'altra molto meno positiva, mi impone l'ottimismo, sempre e comunque, e mi dice che finché c'è vita c'è speranza.
E siccome io oltre ad avere molta speranza ho moltissima fiducia in Stefania, Roberto e Gianni, i nostri rappresentanti sindacali di categoria, in ordine CISL, UIL e CGIL, sono sicuro che loro, per la nostra stabilizzazione a tempo indeterminato nell'agenzia del territorio, giocheranno tutte le carte che hanno in mano e quando le avranno finite se né inventeranno altre di sicuro.
Dunque si fiducioso nel futuro e nelle OO.SS., il contratto è alle porte e dal primo maggio 2001, scatta il conto alla rovescia di 365 giorni nell'amministrazione.
In quei giorni giocheremo tutte le nostre carte per piantare definitivamente e ben in profondità le nostre radici nell'agenzia del territorio.
Ciao e buon lavoro.

Federico RIGHI