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mercoledì 3 ottobre 2001



Quale futuro?

L'argomento è forse, ma che dico forse, è indubbiamente il più importante in assoluto, ma purtroppo, ahimè il meno affrontato dalla maggior parte di tutti noi. Quanti negli ultimi mesi si sono chiesti quale è la nostra fine?
Quanti ancora si soddisfano della classica tiritera: tanto non ci butteranno mai fuori!
Quanti altri ancora, imboccati da chi ne sa, e nè ha sempre saputo meno di tutti, mi dicono di essere certi che c'è qualcosa..... Cosa?
Forse i migliori sono quelli che non se ne fregano per niente.... Il problema non è il loro. Se esiste, ci sarà sicuramente che si impegna per risolverlo.
Dunque sembro il pazzo di turno, allora visto che io so qualcosa mi domando: perché non porsi la domanda: quale futuro?



C'è chi dice di non fare inutili allarmismi.....
Dire che sono incredulo è inutile, falso e fuorviante, questo perché sono oramai abituato da tempo a ricevere notizie tragiche e allarmanti sul mio futuro. A questo punto sono felice di essere il recettore di tali nefaste previsioni perché in una persona non altrettanto abituata chissà quali reazioni avrebbero scatenato.
Sono sicuro che è inutile aggiornarvi, perché siete molto più informati di me, cari colleghi vicini e lontani, sopratutto quelli vicini, sui fatti che caratterizzeranno l’oscuro autunno che ci aspetta e sopratutto dell’amaro in bocca che ci verrà pensando che, anche come quest’anno, che non abbiamo potuto festeggiare in pieno la festa del primo maggio, così il 2002, tristemente non festeggeremo nemmeno la prossima e torneremo, stante i fatti attuali, al collocamento….. Se esisterà, per noi, ancora un ufficio di collocamento!

Inoltre ci si mettono anche le battaglie sindacali interne, scatenate da chi è invidioso e nel contempo, non avendo capacità superiori, che se avesse avuto, a quest'ora certamente le avrebbe dimostrate facendo meglio di altri, e quindi non trova di meglio che sobbillare i cuori deboli, scatenando inutili e deleterie, per tutti, risse di portineria.

Poi non dimentichiamoci dell’annosa pretesa, da parte di molti in materia di numeri e di produttività, tali e tante che la produzione di un ex LSU di una mese è superiore a qualsiasi standard. Ma in fin dei conti non è questo il nostro problema.
Sono più le volte che, per così dire siamo usciti fuori tema, impegnandoci a combattere contro le intolleranze nell’ufficio, piuttosto che con la controparte per la stabilizzazione, anzi quella, a dire il vero, certe volte è sembrata quasi una passeggiata in confronto ai problemi generati dai continui e ripetuti attacchi che mi confezionano un po’ tutti. Per questo è da tempo che aspetto, con ansia, un tuo serio e pubblico riconoscimento del sottoscritto e del suo operato. Domani è sempre troppo tardi!

Il mio tormento continuo è la necessità di centrare l’obiettivo stabilizzazione ed è spiacevole dover sentire, (il 01/10/2001 sono stato al largo Leopardi), più voci, tutte diverse e concordanti, allo stesso tempo, sul futuro degli ex LSU nell’Agenzia….. Non c’è un futuro!

Ed è con rimpianto che guardo tutti i quasi 1.600 ex LSU, impegnati con foga, nel MASSICCIO recupero, ordinario e straordinario, dell’arretrato, come agli audaci rematori, di una stessa piroga, che remano con foga tra le impetuose correnti di un fiume, desiderosi solo di giungere quanto prima ad un calmo specchio d’acqua, la stabilizzazione, ma che ignorano l’insidioso salto nel vuoto, che li aspetta dopo la prima ansa, forse la vera stabilizzazione, quella definitiva, per tutta la vita!

Questo recupero straordinario si sta dimostrando un danno per tutti noi!

Purtroppo i miei colleghi si sono adagiati: faglielo capire tu che il 30 aprile 2002 sarà l'ultimo giorno di lavoro.

La finanziaria parrebbe bloccare ogni nuova assunzione; inoltre c'è un enorme taglio nei finanziamenti ai ministeri.
Nel frattempo all'Agenzia valutano positivamente, per loro, il recupero e pensano che tutto sommato può bastare; si sono letteralmente sfondati tutti gli obiettivi, ordinari e straordinari. E voi che fate? Continuate lavorare come dannati.... Remate, remate; ma state attenti al precipizio che si nasconde dientro la curva.
Perché l'Agenzia difficilmente stanzierà fondi per un ultima e definitiva proroga.
A quest’ora tarda della nostra vicenda o si da una giusta spinta al tutto, oppure: non affanniamoci, per chi fa pratiche e pratichette, cercasse di farne il più possibile, perché poi.....

Un’accelerazione forte è necessaria, ma sopratutto deve essere motivata ma, l’esiguo tempo a nostra disposizione potrebbe aiutarci?.

Nei pochi mesi che ci separano dal varo definitivo della legge finanziaria dello Stato, è necessario mettere in campo ogni azione sindacale, anche di confronto duro e serrato, con l’Agenzia ed il Governo, affinché sia, una volta e per tutte, ribadita ed affermata la definitiva assunzione, di tutti gli ex LSU, nei ruoli dell’Agenzia del territorio.

E’ dunque inevitabile un nostro coordinato intervento ed il ritorno alla piazza.

Questa operazione non è solo necessaria a sanare un torto ricevuto e perpetrato a danno degli ex LSU, ma una chiara e limpida operazione di giustizia sociale, volta soprattutto al rilancio del ruolo attivo e fattivo del sindacato nella nazione.
Abbiamo bisogno di uomini, ma non a chiacchiere e sopratutto di un serio impegno.
Un fraterno abbraccio, sinceramente.

Supporta la Croce Rossa Americana









 
 
crusoè
 
 


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