www.ctlsu.it/archivio/04_2003/14.04.2003.html


lunedì 14 aprile 2003


Consigli per una rapida stabilizzazione

Carissime colleghe e altrettanto cari colleghi, finita la guerra, così pare, finisce il periodo di forzato silenzio che ci siamo imposto. Vi siamo mancati, scusateci ma durante tutto il periodo bellico non abbiamo goduto della giusta tranquillità. Con giusta ragione potreste obiettare sul fatto che dal 1998 in poi non abbiamo più avuto un momento tranquillo; ma questo conflitto ha veramente provato i nostri nervi.
Ma veniamo all'argomento principe, al nostro assunto per antonomasia, alla promessa che ci siamo fatti, al nostro importantissimo fine: la s t a b i l i z z a z i o n e.
Resta e rimane il nostro obiettivo sia come lavoratori che come coordinamento, e per questo noi ci sentiamo in debito dovere di fornire qualche consiglio utile, credo a tutti.
Converrete con quanto scriviamo e sopratutto convoleremo presto ad una stabilizzazione se rispetteremo la ricetta.





La prima cosa da dire:


Certamente rispetto alla fine del 1998, quando cominciavamo timidamente a muovere i primi passi nel catasto, oggi siamo più smaliziati e addirittura adesso cominciamo a comprendere meglio gli arcani che si celavano dietro la facciata dell'Ufficio Tecnico Erariale. Parliamo di FUA, di indennità, di ferie e congedi parentali, di new business e convenzioni, qualcuno di noi partecipa anche alle riunioni sindacali locali ed altri anche a quelle di vertice a Roma. Sicuramente abbiamo capito come funzionava il vecchio dinosauro erariale e come funziona oggi il nuovo dinosauro erariale.
Ma molti di noi continuano a non capire qualcosa di veramente importante: i diritti ed i doveri dell'impiegato.
L'impiegato viene assunto in un certo livello e in una data area funzionale affinché questi svolga al meglio della sua professionalità, diligentemente, il proprio incarico istituzionale.
Ha degli obblighi contrattuali che deve rispettare, ma ha anche dei diritti, tipo quello di non essere distolto dalle proprie attività, peggio ancora se tramite mobbing verticale o orizzontale.
Cosa vogliamo dire con ciò?
Vogliamo denunciare il fatto che molti di noi, lavoratori con un contratto a tempo determinato, svolgiamo compiti ed incarichi che non ci competono e questo la maggior parte delle volte o risulta che lo facciamo volontariamente o addirittura invisibilmente, ovvero che non viene scritto da nessuna parte.
Provate a rivolgere una semplice domandina (per iscritto chiedendo una risposta scritta) al Capo del Personale del tipo:
quali sono le attività che mi competono quale LTD?
Risponderà sicuramente che sono gli obiettivi che ha assegnato la Direzione Centrale all'Ufficio per quanto concerne il recupero dell'arretrato.

Allora ci rivolgiamo ai colleghi che partecipano I N V I S I B I L M E N T E alle attività ordinarie del loro Ufficio, diverse dal recupero dell'arretrato per il quale una legge dello Stato, la finanziaria, stanzia dei soldini, cosa pensate che accada se facessimo in modo da espletare solo il recupero dell'arretrato ovvero di lavorare solo nelle attività che ci competono, lasciando agli Uffici i compiti ordinari senza che si crei nuovo arretrato?
Ve lo diciamo subito: gli Uffici che sino ad oggi si sono avvalsi, I M P R O P R I A M E N T E, del nostro apporto nelle attività ordinarie, per non creare nuovo arretrato, sopperendo contestualmente alla carenza di personale o vanno in tilt o chiedono di poter assumere nuovo personale..... Quale? Gli LTD.
Dunque è necessario che nessuno di noi venga impegnato in attività diverse da quelle che sono il recupero dell'arretrato; pena l'allontanamento dalla stabilizzazione.
Attualmente almeno il 50% degli Uffici utilizza impropriamente, senza ordini di servizio, il personale con contratto a termine, assecondando solo proprie necessità ed infischiandosene del grave problema occupazionale che ci attanaglia.
Svegliamoci dal torpore, la primavera è entrata e con essa sta nascendo una nuova coscienza: basta coi ruffiani e con quelli che si prestano ai giochi di potere contro i colleghi stessi. Noi abbiamo necessità di un lavoro, che continueremo a chiedere con fermezza al Governo ma anche alla Direzione Centrale, che non si vuole, ancora oggi, assumere la responsabilità della nostra stabilizzazione.
Ma i primi a doversi assumere la responsabilità di ciò che fanno sono i nostri colleghgi consensiensi al loro improprio utilizzo, e, allo stesso livello i Dirigenti che abusano di questi STUPIDI e che non scrivono a Roma ed al Ministro che hanno bisogno di assumerci. (qualcuno tempo fa lo ha fatto seppur timidamente, ma non basta)
.



Cambiamo argomento, ma certamente non meno interessante del primo, il progetto sigmater, già trattato nell'aggiornamento del 17 settembre 2002 e che, come prevedemmo, sta andando ancora avanti.....



Il giorno 11 marzo alla presenza del Vicepresidente e assessore alle finanze e sistemi informativi Flavio Delbono e il direttore generale ai sistemi informativi e telematici Gaudenzio Garavini, del  responsabile della direzione centrale cartografia e catasto dell'Agenzia del territorio, Ing. Carlo Cannafoglia e dei rappresentanti degli enti sviluppatori, è stata firmata la convenzione per l'avvio del progetto SIGMA Ter.    

Il progetto SIGMA Ter ha l'obiettivo di realizzare  un sistema di interscambio fra l'Agenzia del Territorio e gli enti locali, realizzando un continuo miglioramento ed allineamento delle banche dati e dando la possibilità agli enti locali di sviluppare servizi rivolti a cittadini, imprese ed altre pubbliche amministrazioni, già previsti nell'ambito del progetti SIGMA Ter.
Oltre all'Agenzia del Territorio ed alla Regione Emilia Romagna (coordinatore del progetto) partecipano le regioni Abruzzo, Liguria, Toscana e Valle d'Aosta, le Province di Bologna, Genova, Parma, Piacenza e Pisa; i Comuni di Bologna, Cesena, Collesalvetti, Faenza, Ferrara, Genova, La Spezia, Livorno, Lugo, Modena, Reggio Emilia, Rimini; le comunità montane dell'Alta Val Polcevera e della Garfagnana.
In totale: un bacino di utenza di oltre 10 milioni di persone per un budget superiore ai 21 milioni di euro.

Ervet ha assistito la Regione Emilia Romagna nelle attività di elaborazione, definizione, presentazione e gestione del progetto.



SIGMA-TER per il Monitoraggio Amministrativo del TERritorio


Il decentramento delle funzioni catastali rappresenta un passaggio importante nel processo di riorganizzazione dello Stato. Le competenze attribuite ai Comuni, oltre a far sperare un deciso salto di qualità nei servizi a cittadini, professionisti ed imprese, consentono agli enti locali di pianificare un sistema informativo integrato capace di assicurare il governo amministrativo del territorio, anche in funzione di una più razionale attività tributaria in campo immobiliare. Il progetto SIGMA TER (Servizi Integrati catastali e Geografici per il Monitoraggio Amministrativo del TERritorio) nasce per rispondere a queste sfide e vede l'impegno, in qualità di sperimentatori, di 12 Comuni, due Comunità montane, cinque Province e cinque Regioni. Spetterà a loro, insieme con l'Agenzia del territorio, realizzare e testare il sistema, risolvendo le complessità derivanti sia dal gap tecnologico che separa i diversi soggetti istituzionali "proprietari" delle informazioni, sia dalla mancanza di una tradizione di collaborazione ed interscambio.
I dati catastali, infatti, sono storicamente carenti ed imprecisi a causa dell'assenza di un canale informatico stabile che permetta un confronto con quelli detenuti dagli enti locali, più aggiornati e corretti perché verificati nelle attività caratteristiche di queste amministrazioni (concessioni edilizie, tributi, toponomastica, anagrafe, agricoltura, ecc.). Con SIGMA TER s'intende colmare proprio questa lacuna, allestendo, tra l'altro, cinque centri servizi a livello regionale nei quali concentrare tutti i problemi d'interoperabilità e comunicazione. Grazie al disegno architetturale basato sulla cooperazione applicativa, sarà anche possibile l'erogazione di servizi sempre più sofisticati a cittadini e imprese.
Come tutti sanno, il contesto normativo in cui inquadriamo il decentramento delle funzioni catastali è in esecuzione della Legge n. 59 del 1997, così come definito dal D. Lgs. n. 112 del 31/3/1998, affida la titolarità delle funzioni catastali ai Comuni, lasciandoli liberi di decidere in quale modo svolgere queste funzioni: direttamente, in forma associata con altri Comuni oppure delegandole all'Agenzia del Territorio. Scelta però da fare entro febbraio 2004
SIGMA TER è un sistema integrato di infrastrutture informatiche, telematiche e dati, che consente di creare interoperabilità fra le banche dati residenti presso l'Agenzia del territorio, la Regione, le Province, le Comunità montane e i Comuni. Questi database sono in genere diversi sia dal punto di vista tecnologico, che per quanto riguarda la titolarità dei dati, consentendo di sviluppare un ampio numero di servizi a cittadini, professionisti e imprese (quali visure, certificati, documentazione, acquisto dati, ecc.), erogabili sia attraverso canali tradizionali sia attraverso nuove modalità, utilizzando anche tecnologie "internet oriented".

Il "Sistema di interscambio" è, di fatto, il cuore del progetto e si pone l'ambizioso fine di unificare la gestione delle informazioni catastali con quelle territoriali prodotte dagli enti locali, garantendo la disponibilità e l'attendibilità del dato attraverso il costante e tempestivo aggiornamento delle componenti cartografiche ed alfanumeriche.
La realizzazione di SIGMA TER avrà un forte impatto sulle singole amministrazioni pubbliche provocando:
il miglioramento dei processi interni (fiscalità locale, gestione territoriale ecc.) legati alla disponibilità di archivi catastali allineati alla realtà territoriale;
la creazione di un sistema informativo integrato;
il miglioramento dell'efficienza e dell'attendibilità dei servizi erogati, grazie a strumenti multicanale fisici e virtuali (sportelli di front office, call center, web, ecc).

Significativi benefici sono anche attesi in tutti quei settori dove i procedimenti tecnico-amministrativi comunali e quelli catastali si integrano (es. concessione edilizia, abitabilità/agibilità e accatastamento, estimo/classamento ed imposizione fiscale locale) attraverso l'ottimizzazione dei flussi informativi e l'informatizzazione dei processi logici correlati.
Il tutto porterà ad un deciso miglioramento qualitativo delle informazioni gestite e dei servizi erogati, nonché ad una razionalizzazione delle risorse impiegate e quindi a risparmi in termini di costi e tempi operativi.

Una caratteristica molto importante del progetto è rappresentata dall'ampiezza dell'aggregazione proponente (sia per quanto riguarda i soggetti sviluppatori, sia per i partner che si dichiarano disponibili al riuso delle soluzioni individuate e realizzate nel progetto) in termini territoriali e di popolazione interessata, ma anche dal punto di vista dei livelli istituzionali coinvolti: Pubblica amministrazione centrale, Regioni, Province, Comunità montane, Comuni e loro aggregazioni.
In totale il progetto interessa una popolazione potenziale di oltre 10 milioni di abitanti.
Scendendo nel dettaglio, gli Enti partecipanti in veste di sviluppatori, quindi con compiti e responsabilità nelle attività progettuali e realizzative, sono: Regione Abruzzo, Regione Autonoma Valle d'Aosta, Regione Emilia-Romagna (Ente coordinatore), Regione Liguria, Regione Toscana, Provincia di Bologna, Provincia di Genova, Provincia di Parma, Provincia di Piacenza, Provincia di Pisa, Comunità Montana Alta Val Polcevera, Comunità Montana della Garfagnana, Comune di Bologna, Comune di Cesena, Comune di Collesalvetti, Comune di Faenza, Comune di Ferrara, Comune di Genova, Comune di La Spezia, Comune di Livorno, Comune di Lugo, Comune di Modena, Comune di Reggio Emilia, Comune di Rimini e, dulcis in fundo la nostra cara e beneamata Agenzia del Territorio
Partecipano inoltre al progetto, ma con ruoli diversi, oltre 200 enti ripartiti fra tutti i livelli istituzionali. Tutte le amministrazioni possono scegliere propri partner di progetto e propri fornitori-sviluppatori.

I Costi:
La partecipazione al bando di e-government ha portato alla rimodulazione del progetto iniziale, con conseguente abbassamento dei costi previsti da 25,5 a 21,5 milioni di euro , suddivisi come illustrato in tabella.





L'architettura del sistema:




Parliamone con Gian Paolo Artioli, Responsabile del Servizio sistemi informativi geografici (Direzione generale Organizzazione, sistemi informativi e telematica) della Regione Emilia-Romagna:

Coordinare e far lavorare insieme 25 amministrazioni pubbliche:
il ruolo assunto dalla Regione Emilia-Romagna nell'ambito di SIGMA TER sarebbe sicuramente impegnativo anche se il progetto non toccasse uno dei temi più caldi del momento, il trasferimento del Catasto ai Comuni, e non avesse risvolti innovativi sia dal punto di vista tecnologico che organizzativo. A sorprendere ancora di più è che questo impegno è stato in realtà cercato e voluto liberamente e non imposto dalla legge. "In effetti - afferma Gian Paolo Artioli - la Bassanini non nomina le Regioni riguardo al processo di decentramento catastale, ma essendo questo un problema molto sentito dagli enti locali del nostro territorio, abbiamo ritenuto doveroso andare in loro aiuto. Approfittando dell'opportunità offerta dal bando di e-government, abbiamo cominciato ad impostare un progetto finalizzato alla definizione di nuove tecnologie utili in questo settore, dando così il via a SIGMA TER. Fondamentale a questo scopo la collaborazione con tutti gli altri soggetti coinvolti, tra cui cinque Regioni e l'Agenzia del territorio".

Come si è formato questo gruppo di Regioni? E perché il coordinamento del progetto è stato attribuito all'Emilia-Romagna?

"La nostra è stata un'investitura arrivata sul campo, un riconoscimento per uno sforzo di oltre un anno e mezzo: abbiamo creduto fin dall'inizio al progetto, investendoci molto anche in termini operativi e, quindi, in qualche modo ci siamo "conquistati" questo ruolo. Per quanto riguarda il gruppo di cinque Regioni, è nato grazie ad un passaparola tra amici e colleghi, per puro volontarismo. Per la verità anche il Piemonte avrebbe dovuto farne parte, avendo partecipato a tutto l'iter progettuale, ma, verso la fine, si è poi dovuto ritirare per problemi interni alla loro struttura"

Qualè lo stato d'attuazione del progetto?

"Se si considerano solo le tecnologie che intendiamo produrre, allora siamo ancora al punto zero. Però abbiamo svolto tutto un lavoro di carattere tecnico-politico, durato oltre un anno e mezzo, di assoluta importanza: non sono certo nati dal nulla, infatti, né la rete di relazioni con gli enti locali né il proficuo rapporto instauratosi con l'Agenzia del territorio. Sono stati costruiti pazientemente da noi giorno dopo giorno. Peraltro non è ancora terminata nemmeno la parte meramente burocratica: il DIT ha iniziato a firmare solo da pochi giorni le proposte di convenzioni derivanti dal bando di e-government"

L'iter del bando deve ancora concludersi?

"Come ente coordinatore abbiamo già siglato la convenzione con i 25 partner "sperimentatori" di SIGMA TER e abbiamo raggiunto anche l'accordo con altri 150 enti "riusatori" che sfrutteranno successivamente le tecnologie che andiamo a realizzare. Quindi manca solo la firma del DIT per arrivare al cofinanziamento di 3,8 milioni di euro. Una somma, tra l'altro, piuttosto esigua rispetto a un progetto che ne costa 21,5"

Oltre a questi fondi per l'e-government, da dove arrivano gli altri finanziamenti?

"Sono tutte risorse tratte dai bilanci ordinari degli enti coinvolti, senza nemmeno un contributo comunitario o di altra natura"

Qual è l'aspetto più critico del progetto?

"La sua complessità: 25 enti sviluppatori che costruiscono insieme una lunga serie di applicazioni non rappresentano certo una realtà facile da governare. Anche perché tutti devono necessariamente coordinare il proprio lavoro con quello degli altri. Per far fronte a questa difficoltà abbiamo creato una solida struttura di project management: senza sarebbe impossibile anche tentare un'impresa del genere"

Avete scelto un partner tecnologico unico per tutto il progetto?

"No, ognuno dei 25 sviluppatori ha individuato il proprio partner mediante gare, oppure è sul punto di farlo proprio in questi giorni. Ci tengo però a sottolineare che tutte le tecnologie che andremo a sviluppare saranno poi di proprietà degli enti sperimentatori e, quindi, del DIT. E' stata una decisione presa per favorire il riuso, uno dei cardini del bando. Utilizzeremo alcuni software di base di cui acquisteremo le licenze, ma tutto ciò che verrà sviluppato sarà nostro e dovrà funzionare indipendentemente dall'ambiente scelto da ciascuna amministrazione"

Quando è previsto il rilascio dei primi servizi?

"Entro aprile 2004. Una scadenza che dobbiamo rispettare anche perché rientra tra gli impegni imposti dal ministro Stanca per ottenere il cofinanziamento".
(fonte forumPA)


Un abbraccio

Federico RIGHI


Primo Piano:

Basta perdere tempo cominciamo col chiedere il rispetto del contratto, chiediamo di espletare solo le nostre attività e sopratutto di essere messi in condizione di farlo.

ctlsu®2001 - sito ©www.ctlsu.it
la riproduzione in toto o in parte senza il consenso scritto da parte del titolare dei diritti è vietata.
webmaster
Federico Righi.