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martedì 17 settembre 2002




Ci risiamo: sempre la solita SOLFA........

Siamo a pochi giorni dalla scadenza definitiva del nostro contratto di lavoro con l'Agenzia del Territorio.
Ci viene chiesto di produrre di più, anche tramite il CABI (progetto di recupero straordinario), e alcuni colleghi LL.T.D. fanno karakiri partecipandovi, ma non ci viene detto che fine faremo dopo il 31 dicembre 2002.
Per giunta il 19 settembre, festa di San Gennaro, alla Direzione Centrale si riuniscono con le OO.SS. per discutere di residui F.U.A. d'altri tempi e per approntare una serrata calendarizzazione delle discussioni sulla nostra stabilizzazione di quei rompi.... dei LL.T.D!
Mi domando: ma è proprio necessaria una serrata calendarizzazione, non si hanno ancora le idee chiare su quello che si deve fare, o c'è ancora qualcosa da discutere sulla parola STABILIZZAZIONE?
Mentre intorno c'è tutto questo trambusto, qualcuno ne approfitta per far partire il progetto SIGMATER e qualcun altro, dirigente senza scrupoli, pur di avere il suo tornaconto, è anche capace, nell'ambito della sua attività di DESPOTA, di far piangere un LL.T.D. di trent'anni.
E' ora di prendere provvedimenti contro questi incapaci!







Servizi Integrati catastali e Geografici per il Monitoraggio Amministrativo del TERritorio


SIGMATERIl progetto SIGMA Ter è stato predisposto da soggetti che rappresentano tutti i livelli istituzionali della Pubblica Amministrazione. I partecipanti, che investiranno risorse e realizzeranno direttamente applicativi software e servizi finali per i cittadini e le imprese, sono: l’ Agenzia del Territorio, le Regioni: Emilia-Romagna (coordinatore del progetto), Abruzzo, Liguria, Toscana, Valle d’Aosta; le province di Bologna, Genova, Parma, Piacenza, Pisa; le Comunità Montane dell’Alta Val Polcevera e quella della Garfagnana; i Comuni di Bologna, Cesena, Collesalvetti, Faenza, Ferrara, Genova, La Spezia, Livorno, Lugo, Modena, Reggio Emilia, Rimini.
Oltre a questi enti, partecipano in veste di utilizzatori dei servizi e di ri-utilizzatori delle soluzioni adottate oltre 200 enti fra Province, Comuni, Associazioni ed Unioni di comuni e Comunità Montane per un bacino di utenza potenziale di oltre 10 milioni di abitanti.
Il progetto SIGMA Ter
ha l’obiettivo di realizzare un sistema di interscambio dei dati catastali fra l’Agenzia del Territorio e gli Enti Locali, l’integrazione a livello regionale dell’informazione catastale con altre tipologie di dati geografici, e lo sviluppo di servizi finali a favore di cittadini, professionisti ed imprese.
Ciò avverrà nel contesto del Piano di Decentramento delle funzioni catastali ai Comuni, con particolare riguardo alle attività legate alla gestione delle informazioni catastali nei diversi ambiti di utilizzo: fiscalità, gestione urbanistica, servizi ai cittadini ed alle imprese.
L'interscambio dei dati e lo sviluppo dei servizi saranno realizzati secondo i principi e le tecnologie standard della "cooperazione applicativa” così come definiti dai documenti tecnici forniti pubblicati dal Dipartimento per l'Innovazione e le Tecnologie.

In occasione del COM.P.A. che si svolgerà a Bologna dal 18 al 20 settembre p.v., i promotori del progetto organizzano un incontro per la presentazione del progetto.
L’incontro si terrà venerdì 20 settembre presso la Sala L (Palazzo dei Congressi) alle ore 12,30.
Se qualcuno di BOLOGNA ci va, ci faccia sapere.




Ma chi c'è dietro SIGMA Ter?


ervet
ERVET è lo strumento di attuazione degli obiettivi di politica industriale della Regione Emilia-Romagna.
L'ERVET, costituito nel 1974 dalla Regione Emilia-Romagna come strumento per attuare le politiche economiche ed industriali, traduce la programmazione regionale in azioni operative, elabora e realizza insieme alle forze economiche progetti innovativi.
Per sostenere in modo puntuale la competitività del sistema industriale regionale, ERVET ha costituito durante gli anni '80 una rete di Centri distribuiti sul territorio regionale in base alle esigenze delle economie locali. L'insieme di Ervet e dei Centri costituisce il Sistema Ervet.
Il Sistema ERVET è composto dalla capogruppo e da undici strutture specializzate, i cosiddetti "Centri di Servizio".
Si occupa di raccolta differenziata e bricolage, un pò di tutto; i centri di servizio sono i seguenti:

ASTER. Agenzia per lo sviluppo tecnologico dell’Emilia-Romagna - Bologna - è il luogo d’incontro tra i diversi soggetti che operano nel sistema della ricerca e dell’innovazione.
CENTRO CERAMICO. Centro di ricerca e sperimentazione per l’industria ceramica – Bologna - opera nella ricerca di tecnologie avanzate nella fabbricazione delle ceramiche per i comparti edilizio ed industriale supporta lo sviluppo di tecniche di certificazione e test dei materiali, organizza corsi e seminari in collaborazione con le Università di Bologna e Modena.
CERCAL. Centro emiliano romagnolo calzature/pelletterie – San Mauro Pascoli (Forlì) – fornisce i propri servizi a imprese italiane ed estere del settore calzaturiero, con una particolare attenzione alle tecnologie innovative, mercati, informazione moda.
CERMET. Certificazione e ricerca per la qualità - Bologna - opera in tutti i campi legati alla qualità delle imprese, dei servizi e delle infrastrutture, attraverso la diffusione di informazione avanzata, la certificazione di prodotti, di aziende, di strumenti, la ricerca per l’innovazione dei prodotti e dei processi.
CESMA. Centro servizi meccanica per l’agricoltura - Reggio Emilia - opera a servizio delle imprese del settore attraverso iniziative volte a promuovere e favorire i comparti del giardinaggio, della componentistica e dell’agroindustria in generale.
CITER. Centro informazione tessile dell’Emilia-Romagna – Carpi (Modena)– opera per sostenere il processo di riqualificazione e innovazione delle piccole e medie imprese del settore tessile abbigliamento, attraverso la diffusione di prodotti e servizi di informazione sofisticati e tra loro integrati.
DEMOCENTER. Centro servizi per l’automazione industriale - Modena - offre alle imprese, piccole e medie, conoscenza, strumenti e supporto tecnico per utilizzare appieno l’automazione industriale e le tecnologie collegate (sistemi telematici e informativi, tecniche di produzione rapida).
QUASCO. Qualificazione e sviluppo del costruire – Bologna - sviluppa ricerche e metodologie finalizzate alla diffusione di una cultura della sicurezza edilizia, fornisce supporto relativo alle norme tecniche e procedurali, organizza e promuove attività per la qualificazione della professionalità degli operatori del settore edile.
QUASAP. Il centro opera con l'obiettivo di promuovere la qualità nella gestione delle procedure di appalto degli Enti Locali, attraverso attività si studio, formazione e informazione.
DALLA TERRA ALLA TAVOLA. La missione del Centro è fornire servizi alle imprese della filiera agro-alimentare nei campi della qualità, dell'innovazione e della sicurezza.

I Centri, alla cui compagine sociale partecipano oggi oltre 1000 imprese della regione, sono stati promossi in collaborazione con tutte le Associazioni imprenditoriali operanti in Emilia-Romagna. La rete dei Centri ERVET offre una vastissima gamma di servizi specializzati che vengono costantemente rinnovati nelle loro tipologie e modalità di erogazione.


E mo chi so' questi?




ervet

Alcuni articoli di DEL FRATE Claudio pubblicati venerdi 5 luglio 2002, edizione Lombardia.
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Una notte con gli Indiana Jones del catasto


Varese: dall' una di notte in coda ai cancelli per prenotare il posto. L' attesa fino all' alba, poi alle 8 va in scena il caos «In sette giorni è la terza volta che vengo qui» «Spero che per l' inverno risolvano la situazione» La stampante si inceppa, ma per 5 fogli bianchi viene chiesto ugualmente il pagamento dei diritti di visura.

VARESE - Dici catasto e subito pensi a impiegati indolenti, a carte polverose, a un grigio tran-tran.
Niente di più falso, almeno a Varese, dove accedere a quell' ufficio richiede doti da Indiana Jones, capacità di dominare la sete, il sonno, la stanchezza, i nervi: per avere qualche speranza di giungere ai sospirati sportelli prima che gli stessi si richiudano con puntualità svizzera, a mezzogiorno e dieci minuti, gli utenti devono mettersi in fila nel cuore della notte e attendere davanti ai cancelli chiusi. Questo è il racconto di una nottata passata in compagnia di questi "forzati della pratica": geometri, periti, impiegate di studi professionali, semplici cittadini che pagano un assurdo dazio all'inefficienza dello Stato. Un'inefficienza che, riguardo al catasto, a Varese raggiunge vette da record. Gli uffici si trovano in un palazzaccio di via Frattini, tirato su negli anni ' 70 e già cadente e acciaccato pochi anni dopo l'inaugurazione.
Scena prima. Notte, esterno, ore 3.30. La temperatura, nonostante sia il 4 luglio, è di 17 gradi, per di più tira un fastidioso vento: la strada è deserta, unico elemento fuori posto una Fiat Punto parcheggiata davanti al cancello degli uffici finanziari. Il sedile del guidatore è reclinato. Vuoi vedere che... Esatto: un giovane si scuote dal torpore dentro l' abitacolo. Ha 35 anni, uno studio tecnico a Gallarate e si chiama Danilo Monti: è il recordman di questa maratona contro la burocrazia, a quell' ora è già lì a presidiare il suo posto. «Sono qui dall'una e venticinque» confessa. Non avrà esagerato? «Niente affatto - risponde - questa settimana è la terza volta che vengo qui. Le prime due sono arrivato verso le cinque del mattino e a mezzogiorno avevo ancora un sacco di gente davanti. Siccome ho pratiche urgenti in scadenza stavolta volevo essere sicuro di poterle presentare». Danilo spiega poi le regole che governano questa competizione che ha dell'assurdo: «Lo vedete quel foglio di carta attaccato con lo scotch al cancello? Chi arriva mette la sua firma lì sopra e l' ora. Quando alle 8 l' ufficio apre, entriamo e prendiamo i numeri da una macchinetta distributrice, come al supermercato, secondo l' ordine di arrivo durante la notte».
Scena seconda. Idem come sopra, ore 4,00. Matteo Crugnola, dipendente di un geometra, conquista la «medaglia d' argento». Per le ore che spende sotto le stelle non viene pagato. «Ma siccome sono io il responsabile delle pratiche al catasto o faccio così o tutto il lavoro mi si blocca». Mezz' ora più tardi sul foglietto appeso al cancello ci sono già una dozzina di nomi. Tra le persone in attesa c' è anche Giovanni Macchi, 72 anni all' anagrafe che sembrano meno dal vivo. «Di problemi con gli uffici ne abbiamo sempre avuti - commenta - ma così mai. Cosa succederà se questa situazione si trascinerà anche d' inverno?». Qualche fortunato ha l' ufficio a due passi e ne approfitta per tornare a dormire un' oretta sul divano. Gli altri restano sul posto e passano il tempo a discutere. C' è chi imputa il disastro alla scarsità di personale, chi alla cattiva volontà dei dipendenti: «Dieci minuti dopo l' apertura dello sportello sono già a farsi il caffè, sotto il naso della gente. E le assemblee sindacali? Come mai sono sempre convocate durante l' orario d'apertura al pubblico?». Alle sei meno un quarto il cielo è chiaro e la lista dei prenotati ha toccato quota 48 ma gli arrivi proseguono. I «ritardatari» imprecano: rischiano di non accedere agli sportelli.
Scena terza. Interno, il caos. Pochi minuti prima delle otto la pattuglia sciama all' interno del palazzo, sale al quarto piano dove ci sono gli uffici del catasto. Le procedure sono un labirinto misterioso per i profani: alcune costringono i malcapitati a rimbalzare da uno sportello all' altro, gli stessi addetti ai lavori discutono sull'applicazione delle norme. E i battibecchi diventano regola. Un tizio chiede copia di alcune visure ma la stampante del computer s'inceppa e «sputa» cinque fogli bianchi; l'impiegato pretende ugualmente il pagamento dei diritti su quei lenzuoli immacolati «perché la macchina li ha conteggiati». Leggendario.
Mancano cinque minuti alle dieci quando Danilo Monti, il primo arrivato, riesce ad andarsene. «Oggi avevo tutto sommato poco da fare». Ma quel poco gli è costato esattamente otto ore e trenta minuti d'attesa.



Ancora un articolo, pubblicato sul Corriere, di Claudio Del Frate
«C'è carenza di personale puntiamo al self service»

VARESE - Usano termini come «front office» e «back office» ma la realtà, appena fuori della loro porta, è da calamaio e penna d'oca.
Amelia Bongiorno e Piero Todaro sono dirigenti del catasto di Varese ieri in sede, come spiegano il disastroso funzionamento dell' ufficio? «Da mesi stiamo cercando di riorganizzare il se rvizio di "front office", a settembre partiranno otto nuove postazioni self service, dove l' utente potrà fare da sé tutta una serie di operazioni. Ma la carenza di personale si fa sentire».
Quanti addetti mancano?
«E' un' informazione che non siamo autorizzati a dare».
In altre città gli sportelli restano aperti più a lungo e in generale disagi tanto massicci non vengono denunciati. Possibile che a Varese non si possa fare altrettanto?
«Se anche dedicassimo più personale al front office si fermerebbe il servizio di feed back, di inserimento dei dati e i disagi si manifesterebbero comunque. Va detto che da mesi è attivo un servizio che ai professionisti consente di compiere operazioni on line, pagando un canone annuale. Ma quasi nessuno se ne serve». I geometri ai quali abbiamo girato la domanda hanno risposto che «quel servizio è spesso inattivo e consentirebbe di smaltire solo una parte del lavoro».
Attaccano la dirigenza invece Gabriele Dellutri e Giovanni Gulino, rappresentanti sindacali: «Da mesi chiediamo di discutere di organizzazione del lavoro. In compenso vengono presi provvedimenti che peggiorano la situazione. L' ultimo? Qualche giorno fa agli sportelli è stato spostato un impiegato assunto come centralinista. Potete i mmaginare quello che è successo».



Claudio Del Frate: La scheda

Gli Uffici: Il catasto di Varese si trova in via Frattini. Gli sportelli restano aperti dalle 8 alle 12.10
Le pratiche: Una pratica come l' aggiornamento di una mappa richiede dai 20 ai 30 giorni di tempo. A Como, la stessa operazione viene eseguita in 5 giorni.
I disservizi: Già nel ' 99 i disservizi avevano costretto gli utenti a mettersi in coda di notte. In seguito alle proteste poi la situazione migliorò.



E cosa fa ROMA?

CINCISCHIA


In quell'Ufficio qualcosa non funziona o non si è capaci di farla funzionare, forse l'Ufficio di Varese necessita di più personale?
Si ricorda che la maggior parte degli Uffcici catastali italiani non chiudono proprio perché ci sono gli LL.T.D. che si spaccano le ossa, accanto ai colleghi di ruolo oberati da superlavoro, per farli funzionare!

E mentre a ROMA ne approfittano di questa situazione c'è chi pretende così tanto dagli LL.T.D. che addirittura è capace di farli piangere.......
GRAVISSIMO.
Invitiamo il collega che ha subito questo atroce atto di MOBBING a denunciare alla Procura della Repubblica ed alla organizzazione sindacale la persona che ha osato tanto......
Noi lo difenderemo a spada tratta....

Ormai la misura è troppo colma per restare impassibili a guardare, nessuno può permettersi questo lusso: invitiamo tutti i colleghi a denunciare gli atti di MOBBING e di sfruttamento nei loro confronti.



Sarebbe opportuno che alla riunione del diciannove alla Direzione Centrale si parlasse esclusivamente della data della nostra definitva stabilizzazione.
Ma visto che questo è un altro film, al centro si aspettino nostre visite.......... Questo è un prossimamente!


Porgiamo i nostri saluti!

Federico RIGHI


Primo Piano:

31 DICEMBRE 2002
TUTTI A CASA

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