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lunedì 3 dicembre 2001







IL Messaggero:

La novità, contenuta nella legge delega sul mercato del lavoro, potrebbe essere approvata in pochi mesi.
"Buoni pensione" per lavori a ore
Per le attività saltuarie in arrivo una nuova forma di copertura previdenziale

di LUCA CIFONI

ROMA — Una volta si chiamavano atipici: ma in pochi anni sono diventati così tanti da rendere la definizione inappropriata, in un’epoca in cui soprattutto per i giovani è il posto fisso ad essere un’eccezione. Ora però sul palcoscenico della flessibilità potrebbe debuttare una nuova figura: quella del lavoratore occasionale a ore, regolarizzato con buoni previdenziali. La novità è contenuta nella contestata legge delega sul mercato del lavoro, che prevede anche un parziale superamento dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. E dovrebbe quindi diventare realtà nell’arco di qualche mese, a meno di sorprese.
Trattandosi appunto di legge delega, i particolari del meccanismo sono ancora tutti da definire. Ma l’idea è chiara, e abbastanza semplice. Esistono persone che, magari in un determinato periodo della propria vita, svolgono attività lavorative talmente saltuarie da non avere praticamente possibilità di mettersi in regola ai fini previdenziali. Il testo della legge li individua come "disoccupati di lungo periodo, altri soggetti a rischio di esclusione sociale o comunque non ancora entrati nel mercato del lavoro, ovvero in procinto di uscirne".
Dall’altra parte ci sono dei soggetti come famiglie, comunità religiose, associazioni no profit, che hanno bisogno di servizi di pulizia, assistenza, attività di baby-sitter, a loro volta in forma occasionale, e non sono quindi portati a fare la tradizionale denuncia all’Inps. La soluzione per mantenere lo stesso tipo di rapporto flessibile, favorendo però un superamento del lavoro in nero, è quella dei buoni lavorativi. Potrebbero essere facilmente acquistati anche presso negozi, e passati ai lavoratori insieme alla retribuzione. Prevedendo naturalmente adeguati meccanismi di certificazione.
I buoni andrebbero poi a rimpinguare, per quanto possibile, la posizione contributiva di chi svolge l’attività saltuaria. Una possibilità particolarmente interessante per le persone che prestano la propria opera in modo molto frazionato presso diversi datori di lavoro. In ogni caso si tratterà di un modo per non interrompere i versamenti, o per riprenderli dopo un lungo periodo di sospensione. E, se si vuole, anche di un aiuto psicologico, di una forma di incoraggiamento per chi teme di essere per sempre espulso dal "giro" del lavoro regolare.
Certo sarà ben difficile costruire una decente posizione previdenziale a forza di buoni. Già oggi per i lavoratori parasubordinati (il famoso popolo del dieci per cento, divenuto poi del dodici, e ora del tredici, ma le aliquote sono destinate a crescere ancora) si prevede una pensione praticamente da fame, a meno di altre forme di previdenza.
Proprio i versamenti dei parasubordinati hanno però rappresentato in questi ultimi tempi una formidabile risorsa per l’Inps, contribuendo a risanare i bilanci dell’istituto. E siccome, quando la spesa previdenziale è comunque destinata a salire, tutti i contributi possono fare brodo, anche il corrispettivo dei buoni può rivelarsi prezioso per alimentare i futuri equilibri del sistema.





Il Giorno:

Lotto-bond al via, poi tocca al mattone
Cartolarizzazione ai ranghi di partenza per i giochi, poi comincia il road show per gli immobili


ROMA, 1 DICEMBRE 2001 - Cartolarizzazioni al via. Lunedì arrivano i Lotto-Bond mentre, mercoledì prende il via il road-show per la securitisation collegata alla privatizzazione degli immobili pubblici che sarà lanciata prima della metà di dicembre. Il Tesoro, comunque, parte dai giochi, dagli incassi di lotto e superenalotto che porteranno in cassa 3 miliardi di euro, poco meno di 6.000 miliardi di lire. L'operazione è di alta finanza tanto che i bond, messi sul mercato da una società veicolo appositamente costituita, hanno ottenuto il massimo del rating (AAA) migliorando addirittura il "voto di affidabilità " (AA-) riconosciuto all'Italia. Ma i risultati avranno finalità di bilancio pubblico: serviranno a migliorare i saldi contabili del 2001 e soprattutto ad influenzare positivamente il rapporto deficit-pil, cioè uno dei parametri del programma di stabilità che il governo italiano ha concordato con i patners europei. Lunedì i quattro arrangers e joint managers dell' offerta (Bnl; IntesaBci/Caboto, Schroeder Salomon Smith Barney e Ubs Warburg) porranno i titoli sul mercato per il "pricing": ma la fissazione del prezzo non influenzerà gli incassi dei Lotto bond che saranno anticipati al Tesoro italiano dalla società veicolo che si chiama Sccp (Società per la cartolarizzazione dei crediti pubblici) ed è controllata da due fondazioni di diritto olandese. Il "pricing" fisserà invece i rendimenti delle cedole dei titoli che saranno a tasso variabile e saranno legati all' euroribor maggiorato di una percentuale, uno spread. Questo valore sarà però contenuto - spiega uno degli arranger - perchè l' aver ottenuto un rating maggiore di quello riconosciuto ai titoli pubblici italiani significherà ottimizzare anche il costo del rendimento che deve essere riconosciuto. In pratica per il Tesoro sarà meglio di un Cct. Di fatto la società veicolo potrà vendere i crediti relativi agli incassi di lotto e superenalotto da lunedì prossimo fino al 3 dicembre 2006. Per ora sono previste tre tranche da un milione di euro con scadenza a uno, due e tre anni e con pagamento della cedola semestrale: il 6 giugno e il 6 dicembre. Ad acquistare i titoli, comunque, potranno essere solo investitori istituzionali: banche, assicurazione, fondi. Per il Tesoro, inoltre, la convenienza sarà doppia: non solo per i rendimenti ottimizzati dal buon rating riconosciuto all' operazione, ma anche dal fatto che se vi saranno ulteriori flussi disponibili (maggiori incassi di Lotto e Superenalotto) è previsto un ulteriore pagamento da parte della società, attraverso il meccanismo del "prezzo differito". Del resto gli incassi di lotto e superenalotto sono stati nei due anni passati oltre quattro volte e mezzo superiori all' importo della cartolarizzazione proposta. Ma non basta. Poichè la società veicolo ha visto attribuirsi le entrate fino al 2006 sarà possibile lanciare analoghe operazioni anche nel futuro. I lotto bond fanno parte del programma di cartolarizzazioni iniziato nel '98 con Sace, Inps e Inail e che ha già portato all'emissione di titoli per complessivi 9 miliardi di euro ma l' operazione è la prima basata su proventi futuri" e, dopo quella sui crediti Inps (da 4,05 milioni di euro), la seconda per ordini di grandezza. Altre securitisation sono comunque in arrivo. La prossima riguarderà la privatizzazione degli immobili pubblici, con l'emissione dei 'Mattone-bond'. Il road show parte questa settimana: mercoledì a Roma, forse presente lo stesso ministro dell' Economia Giulio Tremonti e giovedì a Milano saranno illustrati i particolari dell' operazione dal quale il Tesoro conta di incassare - ha detto recentemente il sottosegretario al Tesoro, Maria Teresa Armoniso - 4.000 miliardi già nel 2001 e un totale di 12.000 miliardi nel 2002. Serviranno poi una decina di giorni per lanciare concretamente l' operazione che sarà quindi realizzatà, con molta probabilità, entro il 15 di dicembre nonostante le perplessità avanzate dall' Ocse sulla realizzabilità degli incassi delle privatizzazioni degli immobili. Il mercato si attende due tranche di titoli a scadenza molto breve (intorno ai due anni) per un importo complessivo tra 2 e 2,5 miliardi di euro, rating 'AAÀ come per le altre cartolarizzazioni del Tesoro Anche in questo caso è già stata costituita, in base al decreto sugli immobili già convertito in legge, la società veicolo alla quale il Tesoro attribuirà gli immobili incassando la "prima trance" della privatizzazione. Gli eventuali maggiori incassi, realizzati quando questa società venderà in concreto gli immobili, saranno in parte girati al Tesoro con il meccanismo del "prezzo differito". La società veicolo non è la stessa che curerà la cartolarizzazione degli incassi di Lotto e Superenalotto: si chiama Scip, cioè Società per la cartolarizzazione degli immobili pubblici ma, come la sua "cugina" Sccp, è controllata da due fondazioni di diritto olandese





il Mattino

Dopo un vertice con Fini e cinque ministri, Berlusconi "benedice" il piano per la riforma previdenziale
Pensioni, il governo dà via libera a Maroni
E per la spesa sanitaria firmato il decreto che fissa i nuovi livelli essenziali di assistenza
Il piano del Governo sulle pensioni è pronto: subito un emendamento in Finanziaria sulla certificazione dei diritti previdenziali acquisiti; poi, il 15 dicembre, varo della delega con dentro anche la riforma del Tfr, con la quale si dovrebbe prevedere la destinazione di almeno il 70% della liquidazione ai fondi pensione e un fondo di rotazione per il finanziamento delle piccole e medie imprese; infine, nuova verifica nel 2002 per valutare l’andamento di alcuni indicatori pensionistici. Questo il percorso che il ministro del Welfare, Roberto Maroni, ha illustrato a Berlusconi, Fini, Tremonti, Bossi, Buttiglione e Letta, ottenendo un sostanziale consenso. Ieri, inoltre, Berlusconi ha firmato il decreto caldeggiato dai ministri Sirchia e Tremonti, per fissare i livelli essenziali di assistenza sanitaria: un passo avanti verso la razionalizzazione della spesa in materia di salute.


Manovra, 4000 emendamenti, a dicembre conti pubblici ok
Il mese di dicembre sarà caratterizzato da un "consistente avanzo di cassa" e quindi il Tesoro ha annunciato che metterà all'asta meno titoli di Stato. In particolare saranno eliminate le aste dei Ctz a 24 mesi e dei Btp previste per metà mese. I Bot a 6 mesi e i Ctz a 24 mesi verranno invece regolarmente offerti il 21 dicembre. Tuttavia la data di regolamento verrà spostata al 2 gennaio 2002. Tutto come previsto invece per l'asta dei Bot a 3 e 12 mesi dell'11 dicembre e per quella dei Btp del 28 dicembre. Intanto, sono circa 4.000 gli emendamenti alla finanziaria presentati in sede di commissione Bilancio della Camera. Lo ha annunciato Gianfranco Conte di Forza Italia, relatore di maggioranza. La maggior parte degli emendamenti, circa il 60%, viene dall'opposizione, ha detto Conte. Il rimanente 40% circa dalla maggioranza. Molti degli emendamenti, ha osservato, si riferiscono all'articolo 40, cioè quello sugli "interventi vari", che distribuisce risorse ai settori più disparati. Entro domenica i servizi tecnici della commissione Bilancio faranno la scrematura in base all'esame di ammissibilità. Lunedì verrà valutata l'eventuale riammissione di emendamenti giudicati inammissibili. Da martedì inizia invece la votazione.






La Repubblica

ROMA - E' un sì convinto quello che il governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio esprime sulle politiche del governo in materia di lavoro. E per dire che "si stanno facendo passi nella giusta direzione" il governatore ha scelto la cerimonia per il trentennale dei dipendenti dell'istituto centrale.

"Nel complesso - dice Fazio nel suo indirizzo di saluto - la sostanza dei nuovi indirizzi proposti appare coerente". E aggiunge: "Passi sono stati fatti e si stanno ora facendo nella giusta direzione". Per chiudere con un invito: "Tutti siamo chiamati a uno sforzo corale". Una benedizione che giunge all'indomani della rottura maturata tra esecutivo e sindacati sulla riforma dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.

Ma Fazio sembra non avere dubbi: "Alla luce della nuova situazione l'organizzazione dell'economia e le relazioni industriali vanno ripensate per assicurare pienamente il diritto al lavoro costituzionalmente sancito". Un cambiamento reso improcrastinabile anche dalle spinte che arrivano dal processo di globalizzazione, i cui effetti "sono positivi per l'economia mondiale e per le economie che meglio sono attrezzate per trarne vantaggio, ma possono sconvolgere equilibri preesistenti".

Tuttavia, secondo il governatore, i "pur necessari interventi legislativi e pattizi", da soli, non sono sufficienti ad assicurare il successo nella lotta contro la disoccupazione. "La maggiore garanzia per assicurare la crescita dell'occupazione resta infatti la capacità di attivare un maggiore sviluppo dell'economia".

Una sfida possibile, poiché "l'incertezza - assicura Fazio - non si è affatto tradotta in pessimismo; resta una fiducia di fondo in un'ottica di lungo periodo". Tocca però a governo e imprese cogliere l'opportunita. "La parola - conclude il numero uno di via Nazionale - è alla politica economica e a una maggiore spinta nel mondo imprenditoriale e nelle istituzioni, anche nel campo dell'innovazione".











Stefano Ferrari








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