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adesso aspettiamo


Adesso aspettiamo.........

GIUSTIZIA"Dove c'é gelosia e spirito di contesa, c'è disordine e ogni sorta di caltive azioni. La sapienza che viene dall'alto invece è anzitutto pura; poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, senza parzialità, senza ipocrisia. Un frutto di giustizia viene seminato nella pace per coloro che fanno opera di pace.
Da che cosa derivano Ie guerre e Ie liti che sono in mezzo a noi? Non vengono forse dalle nostre passioni che combattono nelle nostre membra?
Bramiamo e non riusciamo a possedere e uccidiamo; invidiamo e non riusciamo ad ottenere, combattiamo e facciamo guerra! Non abbiamo perché non chiediamo; 'chiediamo e non otteniamo perché chiediamo male, per spendere per i nostri piaceri
.



Scusate se interpreto, a modo mio le parole di San Giacomo apostolo (3, 16 - 4,3), ma ritengo molto significative, per le situazioni che ogni giorno viviamo nei nostri uffici con i colleghi, nella nostra vita quotidiana con tutti gli altri. Ma la bramosia e l'invidia, finalizzati solo al piacere di determinare il male negli altri, ci porta, ogni volta lontano da quelli che sono i principi di umiltà, fede, seranza e carità cui dovremmo sempre ispirarci.
Da queste condizioni malsane, nascono discussioni e diatribe che non portano da nessuna parte, e se fossero stati ascoltati un pò meno gli invidiosi e maligni forse saremmo ancora più avanti nella nostra lotta di speranza.

No, non mi sto facendo prete, ma solo certe volte mi fermo a riflettere quanto siamo stupidi, nell'azzuffarci per la miseria.

Il titolo dell'aggiornamento dice adesso aspettiamo, si, perchè a Napoli si è concluso l'ultimo atto, con la richiesta di conciliazione per la stabilizzazione.

Credetemi un passo che non avremmo mai voluto fare, ma che abbiamo fatti nella consapevolezza che la nostra controparte, nonostante più volte pregato e supplicato, di chiedere la nostra stabilizzazione, non è mai andato oltre l'auspicarne l'avveramento.

Questo passaggio fondamentale nella lotta per la nostra stabilizzazione arriva in un momento in cui tutti dicono è fatta. Che credete, non vorrei anche io che fosse così?
Non so a che titolo parlano certi personaggi, che è meglio che stessero zitti, ma, quanto riportato venerdì su italia oggi, non fa altro che confermare quanto avevamo anticipato nell'aggiornamento della volta scorsa: il Governo stabilizzerà dei precari, forse anche noi, confondendoci in un unico calderone. Una stabilizzazione che vedrà premiati tutti quei lavoratori che hanno una chiara matrice politica di riferimento: sicuramente non noi, che non abbiamo quale capo nè un sindaco, nè un presidente della provincia e nè un potente presidente della regione.
I circa 30.000 precari del pubblico impiego saranno stabilizzazti nell'arco di cinque anni, e chissà noi come finiremo, se vi saremo anche tra loro, visto che i precari del pubblico impiego sono circa 160.000.
Tutto questo accadrà nonostante i 7.000 precari storici delle amministrazioni centrali, tra cui noi dell'agenzia, abbiano un finanziamento esclusivo per la stabilizzazione ben individuato dalla legge finanziaria per il 2006; stabilizzazione per la quale basterebbe un semplice decreto per chiudere definitivamente, a partire dal gennaio 2007, la nostra condizione di precarietà.
Basterebbe solo che i nostri Direttori Generali, insieme a tutte le OO.SS. chiedessero al Governo la prioritaria stabilizzazione dei loro contrattisti a tempo determinato, considerata la necessità di inserirli nei ruoli e visto che tali assunzioni sono finanziate ed autorizzate.
Ma ciò non accade e non è mai accaduto, e per questo noi siamo ricorsi alle vie legali.

Riporto quì di seguito, per completezza d'informazione l'articolo in questione e poi continuerò con l'esposizione dei fatti.

Arriva la sanatoria per tutti i precari In futuro nuovi contratti a tempo determinato saranno nulli

Il governo mette dentro i precari storici del pubbli-co impiego. Avranno un'assunzione a tempo inde-terminato, senza dover superare un concorso. E per il futuro si cambia registro: le amministrazioni non potranno più stipulare altri contratti a tempo determinato. Saranno tutti nulli. E' in dirittura d'ar-rivo il piano antiprecariato del ministro della fun-zione pubblica, Luigi Nicolais, che prenderà corpo nella prossima manovra finanziaria. Piano che tenta di dare un colpo al cerchio (mantenere fede agli impegni assunti nel programma elettorale del-l'Unione) e alla botte ( evitare che il problema si ripresenti in futuro, legando di fatto le mani alle amministrazioni). Un piano che non fissa comun-que un tetto alle assunzioni.
Cosa che potrebbe non essere del tutto digerita dal ministro dell'economia, Tommaso Padoa Schioppa. Secondo i dati della Ragioneria genera-le dello stato, al 31 dicembre 2005 erano circa 120 mila i lavoratori con contratto a tempo deter-minato.
Ma non è detto che siano solo questi ad aver svol-to, alla data di entrata in vigore della legge, attività lavorativa subordinata per un periodo superiore ai tre anni. La platea, e dunque i potenziali costi, po-trebbero essere sottostimati. La sanatoria riguar-da infatti (si veda IO di ieri) tutto il personale che ha avuto rapporti di lavoro a tempo determinato per almeno tre anni, anche non continuativi, a se-guito di una selezione pubblica. Nulla si dice sui requisiti di questa gara. Servirà comunque ad evi-tare che si debba passare attraverso le forche caudine di un nuovo concorso pubblico aperto an-che a candidati esterni. Per i prossimi tre anni, i-noltre, altri contratti a tempo determinato potranno essere fatti solo a chi è già co.co.co. Altrimenti sa-ranno nulli. Insomma, il governo vuole evitare di ritrovarsi con nuove file di precari alle porte.
E mentre il governo prepara il piano assunzioni, ci sono enti pubblici che le assunzioni a tempo inde-terminato le fanno per contratto.
L'Enea, l'ente per le nuove tecnologie, e l'Enac, l'ente nazionale per l'aviazione civile, hanno otte-nuto nell'ultimo rinnovo contrattuale di potere as-sumere in pianta stabile tutti i loro precari. Rinnovi che sono stati decisi dai sindacati e dall'Aran, l'a-genzia governativa per la contrattazione nel pub-blico impiego, che sta vivendo una situazione di transizione. È infatti dato come imminente un cambio dei vertici dell'agenzia deputata a trattare con i sindacati: il presidente Raffaele Perna, ex capo di gabinetto del ministro della funzione pub-blica, Mario Baccini, dovrebbe cedere la poltrona a Massimo Massella, capo di gabinetto del prece-dente ministro di Palazzo Vidoni, Luigi Mazzella, ed ex anche di Tiziano Treu al ministero del lavo-ro.
I due contratti prevedono, con norme fotocopie, che gli enti possano ´trasformare' i rapporti di la-voro a tempo determinato in essere in assunzioni a tempo indeterminato, ´nei limiti stabiliti del fab-bisogno di personale e previo superamento di u-n'ulteriore verifica sull'attività svolta e sulla qualifi-cazione conseguita'.
La trasformazione potrà avvenire automaticamen-te sempre che i precari in questione abbiano avu-to il loro contratto a seguito di una selezione pub-blica. Non ci sarà così bisogno, anche in questo caso, di indire un nuovo concorso.

ItaliaOggi venerdì 22 settembre 2006



Tutto questo mentre una sigla sindacale il sei di ottobre 2006 porterà in piazza i precari per chiedere la stabilizzazione tramite il "psichedelico" concorso che si sono inventati: ascoltatemi, quel giorno risparmiatevi i 50 euro e riposatevi, perchè dovremo andare a reclamare il nostro posto a fine ottobre....



Per non parlare di tutti i discernimenti sulle modalità di assunzione che riportiamo per completezza quì di seguito:

Il ministro per la Funzione Pubblica, Luigi Nicolais, ha annunciato la predisposizione di un piano anti precari che prevede l'assunzione per tutti i precari che abbiano avuto rapporti di lavoro a tempo determinato per un minimo di tre anni, anche in più riprese, purché essi superino una procedura di selezione pubblica le cui modalità e il cui contenuto devono ancora essere chiarite.

Il ricorso alla procedura di selezione pubblica, nelle intenzioni del ministro, dovrebbe consentire di evitare l'indizione di un concorso pubblico aperto anche a candidati non precari.

Il piano prevede, inoltre, la nullità dei contratti di lavoro a tempo determinato stipulati dalle P.A. L'unica eccezione è prevista in relazione ai soggetti già assunti con contratto di collaborazione continuativa ai quali potrà essere rinnovato il contratto ma solo per i prossimi tre anni.

Il piano del ministro Nicolais dovrebbe finalmente porre fine al fenomeno del precariato negli Enti Pubblici che rischia di compromettere gravemente il corretto espletamento delle funzioni di questi ultimi. Si pensi che negli ultimi anni hanno fatto ricorso al precariato Enti come l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e l'Ente per l'Aviazione Civile le cui importantissime funzioni di controllo rischiano di essere vanificate dalla presenza di personale non assunto stabilmente.




A questo punto posso informarvi su cosa accadrà tra una settimana: mi chiameranno tutti chiedendomi il numero del nostro legale.......


ADESSO ASPETTIAMO!

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