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ventitre giugno 2001



Vernacoli, certezze e speranze

In riferimento alla lettera inviata da qualche buontempone, collega di ruolo dell'ufficio di Roma, qualche tempo fa a tutti gli uffici provinciali dell'agenzia, e da noi pubblicato, quì, documento rivolto a tutti i dipendenti, specialmente quelli con un contratto a termine, sale in cattedra, rispondendo alla lettera e dando una lezione oltre che di italiano di vita, anche il collega di Brindisi, Turco Angelo.




"
BRUSCAMENTO"



Il titolo di questa ri-flessione elegge volutamente il vernacolo Brindisino a codice di comunicazione privilegiata perchè l'idioma Italiano non mi pare annoveri, all'interno del suo vocabolario, un termine altrettanto incisivo ed illuminante delle ragioni squisitamente emotive (e, mi auguro, inconsce) alla base del livore rancoroso e (come tutte le rabbie cieche e sorde come solo le rabbie sanno essere) distruttivo da cui origina e di cui trasuda il lamento del collega "piccato" per l'inserimento degli ex L.S.U. (dei quali io faccio parte) al suo fianco BENCHE', a suo dire, privi di titoli e meriti equipollenti ai propri e cioè a quelli dei "veterani" del Catasto.
Ed, immediatamente, la mia memoria viene rituffata, dai toni del collega, in un pozzo nero di atmosfera militaresca di violento "nonnismo".
L'etimologia della parola e la semiotica ci suggeriscono l'immagine di un soggetto affetto da un prurito, "di più" una prurigine come per l'effetto di un'eritema, di un risvolto somatico,
di "rogna" o "tartaro", per un sudiciume o sporcizia annosi che richiedono l'uso di quegli energici sussidi di pulizia ben conosciuti nell'ambiente dei maniscalchi.
La natura resta, anche per i super colti (si veda il Da Vinci), ne converrà il "Nostro" di Roma, un pozzo cui attingere per rendere da tutti fruibili i concetti e, cioè, che: le proprie inefficenze e lacune non possono che produrre negli anni un tale senso di inadeguatezza, soggettiva ed obiettiva,da lasciare,a chi ne è responsabile (artefice e vittima di se stesso), quale unico sfogo,un farfugliante "BRUSCAMENTO".
Ma se il VECCHIO e disperato amico romano, piuttosto che, sterilmente e pateticamente, disperarsi ed inveire sul "nuovo stato di cose" (l'assunzione e l'equiparazione di "pivelli" ai Fratelli maggiori del ramo, della grande famiglia dello "Stato Mamma",da cui, questi figli primogeniti germogliarono, nella notte dei tempi del garantismo ad oltranza) provasse, invece, a RIFLETTERE come l'esperienza dei SAGGI (che sono gli "ANZIANI", fra i quali si pregia e fregia di potersi validamente annoverare) dovrebbe suggerirgli -patrimonio del tempo che passa - sui motivi REALI e FUNZIONALI che hanno reso il "NUOVO CORSO"
( non solo possibile ma, anche) necessario ed improcastinabile.

ALLORA,

facendo un encomiabile atto di presa di coscienza, potrebbe, (unica "conversione" possibile, per lui e per tutti coloro che, come lui, "gattopardianamente", vorrebbero che "cambiasse tutto affinche' non mutasse nulla"), accogliere, noi, le nuove unità, con lo spirito di chi, nell'atto di insegnare (se ne è all'altezza) non perde l'occasione di imparare, nel NUOVO non coglie una minaccia ma una POSSIBILITA'.

Perchè questo siamo:
una chance per noi stessi sicuramente MA, solo perchè e nella misura in cui, il nostro contributo rende il sistema e l'organismo di cui siamo stati chiamati a far parte integrante,
finalmente agile e utile all'utenza,e non più mastodontico bradipo, minotauro della P.A.
e per tutti gli assunti prima di noi, miracoloso e provvidenziale strumento catartico rispetto al, purtrooppo spesso fondato, e, comunque, generale serpeggiante sospetto (ingiusto o meno) delle assunzioni clienterali, favorite da leggine ad hoc,di rivalutazione delle effettive professionalità.
Gli enta, anta che siamo (anche noi col il nostro, e ricco, bagaglio d'esperienza umana e professionale), non siamo il "NEMICO", caro amico romano, quello, il "NEMICO", se c'è, è sempre e solo dentro di noi.
Augurandoti una più serena riflessione e la capacità di riscoprire la voglia e la capacità di cooperare.
Un "NUOVO", "GIOVANE", sicuramente "INNOCENTE" collega di Brindisi.

Brindisi 20 giugno 2001

Angelo Turco




CERTEZZE:


Integrazione: A partire dalla settimana prossima sarà pagata, presso tutti gli uffici gli arretrati dell'integrazione.


Stipendio Giugno: Certamente entro la fine del mese di giugno sarà pagato lo stipendio, lire 2.195.000, con la stessa formula precedente, la mensilità del mese di giugno.
Gli stipendi saranno regolari, con l'emissione della striscetta e comprensivi degli assegni familiari, a partire dallo stipendio di luglio.






SPERANZE:


Paolo Angelino, che ringraziamo per la notizia, nostro amico e collega dell'ufficio di Napoli, ci segnala il seguente importante bando per un concorso, che se venisse espletato sino in fondo, sarebbe un precedente nella storia della stabilizzazione dei LSU, pardon ex LSU.

Come lui ci suggerisce teniamo le dita incrociate.

Per chi volesse approfondire i bandi sono tre: uno per la selezione di un ingegnere, uno per selezionare geologi e l'altro geometri.


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